Fiorentina, Italiano: “Odriozola, Torreira e Bonaventura: vi dico come stanno”

Le parole dell'allenatore della Firoentina Vincenzo Italiano al termine della partita con la Salernitana

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24 Aprile 2022

Redazione - Autore

Dopo la sconfitta per 2-1 contro la Salernitana, ha parlato l’allenatore della Fiorentina Vincenzo Italiano. Il tecnico viola si è detto deluso per la sconfitta, sottolineando come secondo lui la squadra non meritasse la sconfitta.

La Fiorentina non ha approfittato della sconfitta della Roma contro l’Inter e ha dunque mancato l’opportunità di superare i giallorossi in classifica. I viola sono ora a due punti dalla squadra di Mourinho, che ha però una gara in più. La speranza di qualificarsi all’Europa League è dunque ancora molto viva. Si allontana però il quarto posto, la Juventus è infatti distante 7 punti. A pari punti con la squadra di Italiano c’è la Lazio, impegnata questa sera contro il Milan. Due punti sotto, invece, c’è l’Atalanta, tornata alla vittoria contro il Venezia. La lotta per un posto in Europa, dunque, è più che mai combattuta.

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Fiorentina, le parole di Italiano

ZONA EUROPA – “Vogliamo arrivare in queste posizioni che ci meritiamo, siamo attaccati lì e vogliamo rimanerci”.

SU ODRIOZOLA – “Ha fatto molto bene, ha fatto tutto quello che gli avevo chiesto: adesso ce lo abbiamo al 100%. Arriva da un infortunio al ginocchio, pian pianino sta rientrando e volta volta gli daremo minuti. Era una scelta dovuta alla condizione fisica dei due”.

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SU RIBERY – “Ha fatto quello che doveva fare, è un campione e mi fermo qui”.

SU BONAVENTURA E TORREIRA – “Bonaventura sta accelerando, vediamo nei prossimi giorni. Un po’ più lungo sarà lo stop di Torreira… quando manca la qualità si fa sentire”.

Torreira Fiorentina

SULLA GIORNATA NO DI IGOR – “In questi casi qua è il percepire quello che può accadere, certe palle non devono rimanere in quella zona quando si è in vantaggio. La valutazione è individuale su una palla che non deve rimanere lì. Ognuno è responsabile di quello che poi va a fare: responsabilizzare i giocatori, secondo me, migliora il collettivo”.

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