Verona, Verdi: “Hellas? Scelta semplice. Ecco perché il numero 7”

La conferenza stampa di presentazione di Simone Verdi

Verdi Verona
21 Settembre 2022

Redazione - Autore

L’ultima finestra di calciomercato si è conclusa il 1° settembre e molti trasferimenti si erano già chiusi nelle settimane precedenti. Uno di questi, però, è arrivato proprio durante il “deadline day”, l’ultimo giorno di mercato: la cessione in prestito di Simone Verdi dal Torino al Verona. La scorsa stagione, il trequartista classe 1992 ha avuto un ruolo determinante per la salvezza della Salernitana, segnando il gol del 2-1 nello scontro diretto conro il Venezia. Verdi ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Hellas Verona Channel in occasione della conferenza stampa di presentazione: di seguito le sue dichiarazioni.

Verona, l’intervista di Verdi

In apertura, Verdi ha parlato dei motivi che lo hanno spinto a trasferirsi al Verona: È stata una scelta molto semplice, non ci ho pensato due volte. Soprattutto per gli ultimi anni che ha fatto, e poi soprattutto vedendo cosa hanno fatto negli ultimi anni i giocatori nel mio ruolo. Credo sia stata la scelta giusta per le sensazioni che ho provato fin dal primo giorno che sono arrivato qui.

L’ex Salernitana si è quindi espresso sulla scelta del numero di maglia, il 7: “Ha un valore particolare. In realtà i miei numeri preferiti in scala sono il 9, il 10 e poi il 7. Il 7 lo indossava il mio idolo fin da quando ero piccolo, cioè Andriy Shevchenko, giocatore che ammiravo quando andavo allo stadio da piccolo a vedere il Milan.

Shevchenko Milan

A coronare il 2022 di Verdi, anno già positivo per le buone prestazioni in ambito calcistico, c’è stato il matrimonio con Laura. È a lei che l’attaccante dedica la sua esultanza ogni volta che segna: L’esultanza con la L è dedicata a mia moglie ed è nata quando giocavo nel Bologna. Dalla prima volta che l’ho fatto, poi l’ho mantenuto per ogni gol“.

verdi salernitana

Risale al 28 agosto 2017 l’esordio di Verdi in Nazionale maggiore: “Eravamo contro l’Olanda e in panchina c’era Gian Piero Ventura. Fu un’emozione indescrivibile, tutti i bambini che iniziano a giocare a calcio fin da piccoli, sognano di poterla vivere un giorno. Indossare la maglia della Nazionale è motivo di orgoglio perché non ci arrivano tutti”.

Il nuovo fantasista gialloblù ha poi parlato del suo passato: “Ho giocato contro tanti campioni. Mané, Firmino e Salah li ho affrontati in Champions con il Napoli. Messi, Ronaldo, Modric e tanti altri in Liga, all’Eibar. Sono stato fortunato, sono ricordi bellissimi. Giocare al Camp Nou con Neymar… sono cose che restano dentro“.

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