Spalletti: “Anguissa, rosso ingiusto. Parliamo della bandierina spaccata…”

Al termine di Milan-Napoli Luciano Spalletti ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Prime Video: le sue parole

Luciano Spalletti
12 Aprile 2023

Redazione - Autore

Il Napoli esce sconfitto dall’andata dei quarti di finale di Champions League contro il Milan di Stefano Pioli. A decidere la gara un gol di Bennacer nella prima frazione di gioco, dopo una grande giocata di Brahim Diaz. Come se non bastasse, nell’ultimo quarto d’ora di gara, è stato espulso Anguissa e Kim, diffidato, ha rimediato un’ammonizione: entrambi salteranno la gara di ritorno allo Stadio Maradona. Al termine di Milan-Napoli ha parlato in un’intervista Luciano Spalletti: le sue parole.

Spalletti Napoli intervista

L’intervista di Spalletti

SULLA PARTITA – “Io non ho da digerire niente. Commentare dopo le partite è tempo perso, non si torna indietro. Abbiamo avuto un grandissimo atteggiamento, ho fatto i complimenti alla squadra per quanto visto in campo. La partita era quella che dovevamo fare, che mi aspettavo facessero. Bravi ragazzi”.

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SULLE ASSENZE – “Diventa pesante qualsiasi assenza arrivati a questo punto. Ma abbiamo anche calciatori che possono sopperire alle assenze, è stato così per tutta la stagione altrimenti non avremmo ottenuto quanto fatto fin qui. Dispiace non avere Anguissa, secondo me è ingiusto non averlo ma va bene così. Io mi sono fatto l’idea che era già pianificato di sostituirlo, stavo pensando con chi. Il dispiacere è di aver perso due minuti a pensare al terzo giocatore da sostituire. Il direttore di gara non lo commento”.

SUGLI EPISODI – “Guardiamo l’ammonizione di Zielinski e quella che non ha dato a Krunic. Parliamo della bandierina: non c’è gesto più eclatante di questo. Ai bambini del mondo diciamo di andare a prendere a calci tutto ciò che c’è intorno al campo perché tanto non succede niente?”

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SULL’ATTEGGIAMENTO – “Siamo una squadra caratterialmente un po’ da formare, ma ci sono buonissime qualità. Ogni tanto ci succede di essere sensibili a situazioni che ci creiamo da soli, tipo il clima in cui abbiamo giocato in casa contro il Milan. Non possono sentirsi solo tifosi del Milan al Maradona. I ragazzi sono un po’ sensibili rispetto a ciò che succede intorno”.

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