Juventus, Calvo: “Pogba è il primo a non essere contento”

Nel pre partita di Friburgo-Juventus, il Chief Football Officer bianconero Francesco Calvo ha fatto il punto sulla situazione di Pogba

Pogba Juventus
16 Marzo 2023

Redazione - Autore

Tornato alla Juventus nel luglio 2022, dopo oltre otto mesi Paul Pogba ha collezionato solo 35 minuti di gioco in bianconero. Ostacolato da vari infortuni, l’ex Manchester United è infatti sceso in campo solo in due occasioni, subentrando contro Torino e Roma. In merito alla situazione del francese ha parlato Francesco Calvo, Chief Football Officer del club. Di seguito l’intervista rilasciata da Calvo nel pre partita di Friburgo-Juventus e le sue parole su Pogba.

Pogba Juventus

Juventus, le parole di Calvo su Pogba

All’indomani del 30° compleanno del francese, Juventus si chiede se il suo ingaggio sia stato un investimento giusto: Pogba è il primo a non essere contento di questa situazione. Non è contento di quest’anno, in cui ha giocato molto poco, e di quest’ultimo infortunio che gli è capitato. Io credo che quando si parla di grandi giocatori tutto viene enfatizzato, nel bene o nel male. Io ho letto sui giornali grandi titoli su Pogba in negativo, anche che la Juventus avrebbe deciso di scaricare Pogba. Assolutamente no.

Calvo Juventus intervista

Tra il giocatore e la società si è ormai instaurato un rapporto molto stretto: “Paul è arrivato alla Juventus quando aveva 19 anni, sono passati 11 anni. Lui ci conosce e sa che la Juventus per lui è come una famiglia. Una famiglia che dà tanto, ma anche una famiglia che pretende tanto. Noi in questo momento lo vediamo che si impegna, ci aspettiamo solo l’impegno sul campo e la volontà di vederlo sul campo come lo conosciamo al più presto”.

Pogba Juventus

Nonostante gli ostacoli incontrati fin qui, la Juventus ha fiducia in Pogba: Noi crediamo tanto in Pogba, sennò non avremmo fatto un contratto di 4 anni con lui. Per cui come ho detto è lui il primo ad essere dispiaciuto in questo momento. Siamo dispiaciuti noi, lui sa benissimo cosa ci aspettiamo e l’impegno che ci aspettiamo. Parliamo col giocatore quotidianamente, tutti i giorni, per cui sa che gli siamo vicini, ma sa anche che non siamo felici della situazione, esattamente come non è felice lui.

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