Fabio Cannavaro: “Con il Karagumruk non abbiamo trovato l’accordo sul mio staff”

Fabio Cannavaro, ex difensore della Juventus, ha rilasciato un'intervista in cui ha parlato del suo mancato passaggio al Karagumruk

Fabio Cannavaro
6 Luglio 2023

Pietro Inferrera - Autore

Dopo la strepitosa carriera da calciatore culminata con la vittoria del Mondiale, Cannavaro sta provando a destreggiarsi anche nel ruolo di allenatore. L’ex campione del Mondo, fino a questo momento ha provato a “farsi le ossa” in campionati minori, non a caso ha militato in diversi club cinesi come il GZ Evergrande e il TJ Quanjian, passando anche per l’Arabia, dove si è seduto sulla panchina dell’Al-Nassr. Tuttavia, ultimamente, Fabio Cannavaro era a un passo dal firmare per il Karagumruk (club di Super Lig turca), in un’intervista però, l’ex difensore della Juventus, spiega il motivo per cui l’accordo non sia andato a buon fine.

Fabio Cannavaro sulla sentenza alla Juventus

Nell’ultima stagione Cannavaro ha allenato il Benevento in Serie B. L’avventura con i giallorossi però non è stata delle migliori. Infatti, l’ex calciatore del Real Madrid, è stato esonerato a febbraio scorso per mancanza di risultati: solo 3 vittorie in 17 partite.

Le parole di Cannavaro durante l’intervista

Cannavaro, durante un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ci ha tenuto a precisare il motivo per cui alla fine ha deciso di non firmare per il Karagumruk: “Ringrazio molto il club turco per l’interessamento nei miei confronti, ma c’erano dei motivi che non mi hanno portato a firmare l’accordo. Innanzitutto la squadra era totalmente da ricostruire. Inoltre, non c’era l’intesa su chi sarebbero dovuti essere gli elementi a costituire il mio staff“. Per queste ragioni dunque, l’accordo con il Karagumruk – squadra allenata la scorsa stagione da Andrea Pirlo – è saltato.

Cannavaro ha trovato il modo di soffermarsi anche sulla differenza tra il campionato italiano e quello inglese, individuando il problema principale che rende la Serie A, almeno sulla carta, un torneo inferiore: “In Italia mancano gli stadi di proprietà. Speriamo di avere l’organizzazione per l’Europeo del 2032. Bisogna assolutamente costruire strutture moderne”.

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