Juventus, Agnelli: “Allegri? Sapevamo che quest’anno sarebbe stato difficile. E Dybala…”

Il presidente della Juventus Andrea Agnelli è intervenuto a un evento organizzato da Il Foglio a San Siro e ha parlato del futuro dei bianconeri

28 Aprile 2022

Redazione - Autore

Il presidente della Juventus Andrea Agnelli è intervenuto all’evento organizzato da Il Foglio a San Siro e ha parlato della stagione del club bianconero iniziando proprio da Massimiliano Allegri.

Juventus, le parole di Andrea Agnelli

Il numero uno bianconero ha ribadito la fiducia al tecnico livornese anche per la prossima stagione: “Avevamo un progetto di lungo periodo, sapevamo che sarebbe stato difficile quest’anno e avere rimpianti per la mancata vittoria finale è di buon auspicio per il futuro“.

Il presidente ha commentato anche il mancato rinnvvo di Dybala: “Si tratta di un grande giocatore, le decisioni sono figlie di momenti. A dicembre se mi aveste chiesto di Vlahovic alla Juventus vi avrei detto che era impossibile… Le risorse sono limitate e si deve scegliere come investirle. In questa visione abbiamo Vlahovic, De Ligt, Locatelli e Chiesa. Fare un’offerta a Paulo non consona al suo livello non sarebbe stato giusto anche per lui che a 29-30 anni deve trovare l’ultimo passaggio. Chiellini ha il posto in società da qualche anno…

Sulla Coppa Italia: “Ogni trofeo conta. Il più importante in assoluto è il campionato perché ti dice chi è il più forte di tutta la stagione e quello con più appeal è la Champions League, ma tutti i trofei contano“.

Il presidente della Juventus, poi parla di eventuali rimpianti: “Solo chi non vince li ha. Ci sono stati dei momenti negativi e quello che fa effetto è che Juve-Inter abbia portato a giudici diametralmente opposti sulle stagioni delle due squadre“.

Agnelli parla anche della Superlega: “Fa riflettere la forte reazione che hanno avuto le organizzazioni internazionali su un gruppo di club. Per sostenere la battaglia giuridica bisogna avere le spalle larghe, con calma e serenità attenderemo il giudizio della Corte europea. I dialoghi sono interrotti ma ciò non toglie che rimangono affinità tra i club. Non è un attacco a Ceferin, il tempo sarà galantuomo“.

Sul suo futuro e su Arrivabene: “Sono sereno, so quello che stiamo facendo e mi sto divertendo che è la cosa più importante. Arrivabene è un amministratore delegato di alto livello“.

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