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Zinchenko: “Andrei in guerra per l’Ucraina”. E Aurier lo critica

Dall’inizio del conflitto, tanti personaggi di spicco hanno manifestato la loro vicinanza all’Ucraina con parole e gesti di aiuto. Tra i più attivi c’è sicuramente Oleksandr Zinchenko. Il terzino dell’Arsenal non solo ha donato più di 1 milione di euro alla sua terra natia, ma ha anche cercato di sfruttare la sua popolarità per combattere, in modo mediatico, la guerra. Non tutti, però, hanno apprezzato le parole del terzino Gunners. Serge Aurier non si è lasciato frenare dalla delicatezza del tema e senza remore ha attaccato sui social il difensore londinese.

Zinchenko Arsenal

Le parole di Zinchenko sulla guerra in Ucraina e la dura risposta di Aurier

Il difensore dell’Arsenal ha utilizzato, dall’inizio dello scontro, la sua rilevanza per far sentire la sua voce. Dopo la richiesta di bandire atleti russi e bielorussi dalle competizioni, Zinchenko è tornato a parlare. Questa volta si è dichiarato pronto ad aiutare in prima persona la sua nazione, anche combattendo.

Aurier ex Psg

Ai microfoni della BBC la stella dei Gunners si è espresso così: “Molti crederanno che per me sia facile, vivo a Londra, ben lontano dalla guerra. Chi combatte oggi in quelle zone, ieri era un amico di giochi, un compagno di scuola. Sono situazioni difficili da capire, ma non per noi. Non dimenticheremo mai quello che ci hanno fatto, lo insegneremo e tramanderemo, non perderemo mai la memoria. Tutti danno tutto per salvare la nostra terra. Se mi chiamassero andrei anche io a combattere.”

gabriel jesus arsenal image

Mentre il mondo si stringe sempre di più attorno all’Ucraina, c’è chi non sembra aver gradito le parole del difensore dell’Arsenal: Serge Aurier, terzino della squadra turca del Galatasaray, non ha perso l’occasione per esprimere il suo dissenso rispetto alle parole di Zinchenko. All’intervista rilasciata alla BBC e alla volontà di combattere dell’ucraino, Aurier ha risposto su Snapchat: “Smettila con la tua sceneggiata. Parti per la guerra e dai realmente una mano. Un volontario non ha bisogno di essere chiamato”.