Sassuolo, Berardi: “Essere una bandiera mi rende orgoglioso. Laurienté? Io e lui avevamo un compito”

Domenico Berardi, attaccante del Sassuolo (imago)
Il giocatore del Sassuolo Domenico Berardi si è raccontato in una recente intervista parlando della sua carriera in neroverde
Il Sassuolo è ritornato in Serie A e lo ha fatto dominando il campionato di Serie B. Infatti, il club neroverde, dopo una sola stagione in cadetteria, torna nella massima divisione avendo ottenuto la promozione con 5 giornate d’anticipo.
Uno dei protagonisti di questa stagione è stato anche Domenico Berardi, autentica bandiera del Sassuolo. Il giocatore offensivo neroverde quest’anno ha collezionato 6 gol e 14 assist in 29 presenze, mettendosi alle spalle il tremendo infortunio.
Berardi è pronto a disputare la sua 10ª stagione consecutiva a Sassuolo, una storia d’amore contraddistinta ben 148 gol e 108 assist, in 399 partite tra Serie A e Serie B.
Di seguito, le parole dell’esterno di attacco neriverde rilasciate a SassuoloChannel.
L’intervista di Domenico Berardi
Domenico Berardi ha cominciato l’intervista parlando dell’infortunio rimediato al tendine d’achille nel 2024 e della retrocessione: “Ero appena rientrato dall’infortunio al ginocchio e per questo, sicuramente, non ero al 100%, però ho giocato perché volevo dare una mano alla squadra. Mi sono fatto male in un momento un po’ delicato del campionato e credo sia stata la fase più difficile da superare. È stata una stagione anche un po’ sfortunata per il Sassuolo. La retrocessione è stato un brutto colpo, difficile da digerire. Non poter aiutare la squadra in campo e vedere da casa ciò che è accaduto, mi ha fatto male. Sono stati i due momenti più brutti della mia carriera“.
L’esterno neroverde ha continuato: “La ripartenza è avvenuta grazie a Fabio Grosso, abbiamo parlato sin dai primi momenti con lui, abbiamo capito che dovevamo rimboccarci le maniche e lavorare duramente. Si è presentato bene, è riuscito a ricreare il gruppo che avevamo un po’ perso l’anno prima. Ha portato esperienza e spensieratezza, oltre a trasmetterci passione, lavoro e sacrificio. Ci ha fatto capire che era il momento di dare il 100% per poter riportare il Sassuolo dove meritava“.

Le parole dell’attaccante neroverde
Domenico Berardi, successivamente, si è soffermato sulla stagione appena conclusa: “La stagione è stata sicuramente positiva, la Serie B è un campionato molto impegnativo e non scontato. Sassuolo è una famiglia: mi hanno accolto come un figlio, anche durante il mio infortunio mi sono stati vicini. Sassuolo è anche casa e mi trovo bene. Essere una bandiera di questa società mi rende orgoglioso”.
Infine, l’esterno neroverde ha concluso l’intervista affermando: “Contro il Cittadella non vedevo l’ora di entrare in campo, sembravo un bambino che dava un calcio al pallone per la prima volta. Il rigore contro il Mantova? L’unica cosa che volevo era di ritornare a fare gol, è stata una liberazione. Quest’anno ho fatto tanti assist, ma la cosa che preferisco è segnare. Laurienté? Ha fatto una stagione strepitosa, ha dato il massimo in ogni partita e in ogni allenamento. Io e lui avevamo il compito di riportare il Sassuolo in Serie A. Anche Thorstvedt è stato importante per noi fino all’infortunio. Ghion e Iannoni? Sono ragazzi seri, hanno valori importanti e quando sono stati chiamati in causa dal mister hanno risposto presente. Adesso vogliamo goderci questa Serie A, cercando di ripartire con la stessa determinazione dell’anno scorso. Ci aspetta una stagione complicata, ma sono convinto che con la forza del gruppo possiamo davvero bene”.