Lazio, Sarri: “Milinkovic il migliore in Italia? Questo a lui non va detto”

Vittoria importantissima per la Lazio contro il Midtjylland. I biancocelesti sono riusciti a imporsi, non senza difficoltà, con il risultato di 2-1 grazie alle reti di Milinkovic-Savic e Pedro. Vittoria che porta la squadra di Maurizio Sarri momentaneamente al primo posto solitario a 8 punti del girone di Europa League. Di seguito l’intervista rilasciata da Sarri, allenatore della Lazio, al termine del match.

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Lazio, l’intervista di Sarri

Prima dell’allenatore toscano hanno parlato alcuni dei protagonisti in campo, tra cui Milinkovic-Savic: “Sapevamo tutti che la partita sarebbe stata molto difficile. Tutti siamo molto equilibrati, però ci mancava una partita così, arrivare al primo posto nel girone e dare continuità alle partite precedenti”.

L’ANALISI DELLA PARTITA: “La partita ce la siamo complicata con il primo gol, andando sotto dopo pochi minuti su un errore nostro. Si poteva chiudere molto prima, però la produzione offensiva è stata buona”.

LE PRESTAZIONI DEI SINGOLI: “Cancellieri è un ragazzo giovane e secondo me ha fatto anche bene stasera. Ha fatto meglio da esterno che da centravanti, ma questo rientra nella normalità perché in carriera ha fatto più l’esterno. Ritengo che anche Marcos abbia fatto una bella partita, è stato un po’ coinvolto nell’errore del primo gol, però poi ha gestito tantissimi palloni con pulizia, soprattutto nella parte finale ci ha dato grande qualità di palleggio. Secondo me hanno fatto entrambi una buona partita“.

SU VECINO: “È un giocatore totale, a me piacciono molto gli specialisti, però questo è un ragazzo che è un po’ tutto. È aggressivo, ha discrete qualità tecniche, pericoloso negli inserimenti, sa soffrire in fase difensiva. Sono molto molto soddisfatto, ma lo ero già quando si prospettava la possibilità che potesse arrivare”.

SU MLINKOVIC-SAVIC: “Milinkovic il migliore in Italia? Questo a Sergio non va detto. Probabilmente si può pensare, ma io non gli faccio mai tanti complimenti, perché ho sempre la sensazione che lui possa fare di più. Non lo dico per tenerlo sotto pressione, ma perché ne sono veramente convinto. Lui è un grandissimo giocatore, ma ha le potenzialità per diventare ancora di più“.