Juventus, Yildiz: “Essere il simbolo della Juventus mi dà grande sicurezza e fiducia nei miei mezzi”

Kenan Yildiz, attaccante della Juventus, (Imago)
Il talento turco della Juventus Kenan Yildiz si racconta con un’intervista a la Gazzetta dello Sport, parlando di futuro e crescita
La Juventus ha deciso di voltare pagina dopo una stagione al di sotto delle aspettative. A guidare la ripartenza c’è Kenan Yildiz, che si è caricato la squadra sulle spalle con personalità e talento.
Le due vittorie convincenti contro Al Ain e Wydad Casablanca portano tutte la sua firma: 1 rete contro la formazione araba e una doppietta, con tanto di autogol propiziato, contro i marocchini.
Ora i bianconeri si preparano ad affrontare l’ultima gara del girone del Mondiale per Club contro la corazzata del Manchester City di Guardiola. Un pareggio basterebbe alla Juventus per chiudere al primo posto, grazie a una migliore differenza reti.
Nel frattempo, il classe 2005 turco si è raccontato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, parlando del presente con la Juventus, delle sue ambizioni future e del legame speciale con Alessandro Del Piero, storica bandiera bianconera.
L’intervista di Kenan Yildiz
Kenan Yildiz ha iniziato parlando del momento attuale: “Essere il simbolo della Juventus mi da grande sicurezza e fiducia nei miei mezzi, credere in se stessi è importante, aiuta ad affrontare ogni sfida al top. Io sono cambiato molto, sto diventando uomo, sono cresciuto nella mentalità, quando ti ritrovi a giocare con compagni più bravi ed esperti devi essere subito bravo a calarti nella dimensione.“
Ha poi parlato del rapporto con Alex Del Piero: “Ale è una persona incredibile. Ci sentiamo e vediamo spesso, dopo le partite mi scrive spronandomi a fare meglio, mi dice che è felice per me e che spera che possa continuare così. Del Piero è una bandiera, ma ognuno ha la sua storia, restare tutta la vita alla Juventus per me sarebbe un sogno, ma nel calcio non puoi mai sapere cosa succede.“

Le parole dell’attaccante bianconero
Yildiz ha anche parlato del rapporto con Tudor, i compagni e il padre: “Tudor mi concede molta libertà. Quando è arrivato ha portato grande energia e ha aiutato tutta la squadra, a me ha detto di concentrarmi su ciò che devo fare in campo. Non posso che ringraziare i compagni che ho, le parole di Randal sono così belle, tre anni fa io ero un ragazzino e lui era già Kolo Muani, questo mi spinge a lavorare ancora più duramente. Se sono qua lo devo a mio padre, è molto critico con me, ma mi ripete sempre di dribblare, correre e divertimi. Mi ha trasmesso la passione per questo sport.”
Infine ha concluso parlando del Mondiale per Club: “Il torneo è pieno di campioni, ti senti importante quando vivi queste emozioni, per esempio Arda Guler è fortissimo e avrà un grande futuro, è bello essere paragonato a loro. Ci sono tanti difensori bravi a partire da quelli della Juventus, ma Van Dijk è quello che temo di più. Tutti conosciamo la storia del City, sarà una bellissima sfida. Noi faremo di tutto per arrivare primi, ma se dovessimo affrontare il Real Madrid non ci importa, mi farebbe piacere ritrovare Huijsen, ma penserei solo a batterlo. Chi vince il Mondiale per Club? Non lo so, ma noi faremo di tutto per provare a sollevare il trofeo.“