Juve, Milik: “Non ho problemi a capire Allegri. Sull’attacco a due…”

Le parole dell'attaccante della Juve Arek Milik in un'intervista in cui ha parlato di vari temi, dal trasferimento al rapporto con Allegri

milik juventus
24 Ottobre 2022

Redazione - Autore

La campagna acquisti estiva della Juventus finora sembra non aver rispettato al meglio le aspettative. Se ci sono giocatori visti poco o niente in campo come Pogba, Di Maria, Paredes e Gatti, altri però stanno dando il meglio di sé; è il caso di Bremer, Kostic e soprattutto Milik. L’attaccante polacco, arrivato dal Marsiglia per fare il vice Vlahovic ha convinto tutti, e adesso ha un ruolo sempre più centrale al fianco del serbo. Il numero 14 ha giocato 11 partite in questo avvio, spesso da subentrato, segnando 4 gol ma soprattutto convincendo con buone prestazioni.

Milik Juventus

Questi dati hanno fatto riflettere Allegri riguardo la sua presenza in campo. Adesso il polacco vuole dimostrare di meritarsi la titolarità e soprattutto anche un posto per i Mondiali in Qatar, dove dovrà fare da compagno a Robert Lewandowski. Milik ha rilasciato un’intervista a L’Equipe, analizzando temi come il trasferimento alla Juve, il rapporto con Allegri e tanto altro. Di seguito un estratto delle sue parole.

Juve, l’intervista di Milik

L’attaccante ex Marsiglia ha iniziato la sua intervista parlando proprio del trasferimento ai bianconeri: “I primi contatti per il mio trasferimento in bianconero sono iniziati prima della partita contro il Nantes, nella quale sono rimasto in panchina. La Juventus mi voleva già dai tempi in cui giocavo nel Napoli, ma allora non fu possibile trovare l’incastro giusto. Siamo felici di esserci ritrovati oggi, ha affermato il giocatore.

allegri juventus

Il focus si è poi spostato sul suo ruolo all’interno della squadra, con Allegri che lo vede bene in un attacco a 2 con Vlahovic: “In quasi tutte le partite che ho giocato qui a Torino avevo un altro attaccante al mio fianco, penso che così sia più semplice perché hai più soluzioni ha detto, esprimendo l’apprezzamento per questa soluzione di gioco.

L’attenzione si è spostata poi sul problema della lingua, avendo lui già giocato in Italia, con il numero 14 che ha risposto: “Parlo bene l’italiano e questo è un vantaggio importante. Non ho problemi a comprendere l’allenatore e tutte le istruzioni che mi dà.

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Infine, una considerazione sulla sua esperienza al Marsiglia e su Tudor, altro ex bianconero: Al Marsiglia ho fatto bene, ma potevo fare molto meglio e ne sono consapevole. Qualche volta, però, soprattutto per un giocatore con le mie caratteristiche, si ha bisogno di essere circondati da persone che giochino a loro volta per te. Tudor sta facendo bene. Sta facendo delle scelte che faceva anche in Serie A”, le sue parole.

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