Hakimi accusato di stupro: la moglie annuncia il divorzio

Dopo tre settimane dall’accusa di stupro nei confronti di Achraf Hakimi, la moglie del terzino destro della Nazionale marocchina e del Paris Saint Germain ha chiesto il divorzio dal calciatore. La presunta vittima ritiene di avere subito una violenza sessuale nella notte tra il 25 e il 26 marzo del 2022 quando, la consorte e i figli si trovavano in vacanza a Dubai. Il giocatore ritiene la questione infondata e, grazie al supporto del suo avvocato, ha denunciato un tentativo di estorsione. Di seguito le novità sul divorzio della moglia di Hakimi dopo le accuse di stupro.

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Il divorzio dopo l’accusa di stupro

La moglie di Achraf Hakimi ha finalmente rotto il silenzio sulla questione che, da qualche settimana, ha investito l’ex calciatore dell’Inter e la sua famiglia. La donna ha pubblicato una lettera con la quale intende mettere un freno alle male lingue che, nelle scorse settimane, hanno parlato male di lei, suo marito e la sua famiglia.

Dal 2020 Hiba Abouk è sposata con il giocatore, da cui ha avuto due figli. Stando alla deposizione della donna, nessuna informazione che gira sul suo conto sarebbe vera. La madrilena afferma che loro si sarabbero separati tempo prima che Hakimi ricevesse le accuse, da cui la compagna vuole prendere le distanze.

La moglie prosegue dicendo: “Dopo avere preso la decisione di separarci legalmente e di smettere di vivere insieme, in attesa della procedura di divorzio, chi avrebbe immaginato che oltre ad affrontare il ben noto dolore che una separazione comporta e accettare il lutto che comporta il fallimento di un progetto familiare al quale avevo dato anima e corpo avrei dovuto affrontare questo disprezzo“. Abouk non intende parlare dei fatti dell’accusa e sostiene di “fare affidamento nel corretto svolgimento della giustizia, soprattutto tenuto conto della gravità della questione”. Ringrazia, infine, le persone che le sono state accanto per il loro sostegno e afferma: “sono sempre stata e sarò sempre dalla parte delle vittime di violenza“.