Arda Turan, che guaio: citato per danni a una villa da 18 milioni di euro

Guai per Arda Turan, accusato di aver distrutto una villa da 18 milioni di euro: i fatti risalgono ai tempi in cui giocava al Barcellona

15 Aprile 2024

Alberto Lorenzo Zamboni - Autore

Guai in vista per Arda Turan. L’ex calciatore turco, ora allenatore, è infatti accusato di aver distrutto la villa in cui abitava ai tempi in cui lui giocava nel Barcellona. Il proprietario lo ha infatti citato in giudizio per aver causato diversi danni alla lussuosa abitazione da 18 milioni di euro.

Arda Turan, danni da oltre 200mila euro in una villa di Barcellona

Il 12 settembre 2022 ha interrotto la sua carriera sul campo a 35 anni e ha cominciato a fare l’allenatore, ma i suoi comportamenti fuori dal rettangolo di gioco lo perseguitano ancora. Arda Turan non ha avuto un’esperienza felice al Barcellona, fra il 2015 ed il gennaio 2018, dopo aver invece impressionato con la maglia dell’Atletico Madrid. Solo 55 presenze totali, condite da 15 gol, e una serie di problemi extra calcio che hanno spinto i Culè a cederlo nonostante l’investimento da quasi 40 milioni di euro.

Tra queste problematiche c’è anche quella riportato dal portale El Periodico de España. Arda Turan è infatti accusato di aver causato danni da oltre 230mila euro nella villa che aveva preso in affitto nei suoi anni catalani. Il proprietario dell’immobile del valore di 18 milioni di euro lo ha infatti citato in giudizio al Tribunale provinciale di Barcellona.

Il proprietario lo cita in giudizio

Al Periodico de España il proprietario fa la conta dei danni procurati da Arda Turan e dai suoi ospiti, fra telecomandi lanciati in piscina, bruciature di sigarette sui mobili e sui divani, porte distrutte e perfino un albero abbattuto.

Nuova maglia home Barcellona
Nuova maglia home Barcellona

In totale i danni vengono stimati in oltre 230mila euro, anticipati dal proprietario di casa per continuare ad affittare la villa. La causa in realtà va avanti da tempo e il proprietario aveva già vinto in primo grado di giudizio. Il processo però è da rifare per errori procedurali negli atti di notifica inviati al turco.

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