Zappacosta, molto più di un “vice”: i fantallenatori possono già sorridere

Il ballottaggio con Maehle e Gosens non deve spaventare i fantallenatori: lo dice la storia degli esterni nerazzurri.

Zappacosta Atalanta
14 Settembre 2021

Redazione - Autore

Molto più di un vice Maehle, molto più di un vice-Gosens. Davide Zappacosta si candida a diventare un protagonista assoluto nell’Atalanta di Gasperini. Complici gli acciacchi di Gosens e l’infortunio di Hateboer, l’ex esterno del Chelsea ha già trovato spazio per due gare consecutive in campionato, strappando due 6 in pagella.

La stima dimostratagli da Gasperini – di solito non incline a buttare subito nella mischia gli ultimi arrivati – è un segnale importante, che si aggiunge ai fatti delle ultime ore: anche in Champions League, contro il Villareal, Zappacosta scenderà in campo dal 1′. Fino all’ultimo in ballottaggio con Maehle, Davide ha alla fine avuto la meglio, risultato prevedibile se si tiene conto dell’avvio di stagione non impeccabile dello svizzero (tre partite giocate, 5,5 di fantamedia).

Al di là della partita contro il Villareal, però, l’impressione è che nel corso della stagione Zappacosta riuscirà a ritagliarsi uno spazio importante nello scacchiere del Gasp: l’allenatore ama spingere con gli esterni per 90′, anche a partita in corso il classe 1992 potrebbe strappare buoni voti dando il cambio a Gosens e gli altri colleghi.

I PRECEDENTI

La storia delle fasce atalantine, d’altronde, lo conferma: a Bergamo nessuno è intoccabile. Sin dall’arrivo di Gasperini nel 2016, infatti, gli esterni nerazzurri sono stati protagonisti di un continuo… passaggio di eredità.

Nel 2016-2017, i titolari sulle fasce erano Spinazzola e Conti, con Hateboer confinato al ruolo di riserva. L’exploit dell’olandese sarebbe arrivato solo nella stagione successiva, con Spinazzola ancora padrone della corsia di sinistra e Castagne-Gosens pronti a subentrare. Nel 2018-2019 e 2019-2020, invece, Gasp si è affidato al trio Hateboer-Gosens-Castagne, con quest’ultimo protagonista su entrambe le fasce, nonostante il ruolo di “alternativa” ai primi due.

Archiviato il passaggio di Castagne al Leicester (e preso atto, nel frattempo, della grande abilità di Gosens in zona-gol), Gasp lo scorso anno ha accolto Maehle a braccia aperte, integrandolo da subito per via dell’infortunio di Hateboer. Adesso è il turno di Zappacosta, che già con il Genoa ha collezionato lo scorso anno 4 gol in appena 25 presenze. I fantallenatori sono avvisati, gli esterni nerazzurri pure: Davide è molto più di una semplice riserva.

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