Ha tirato fuori la pistola | Candreva, l’ex compagno ha perso la testa: il racconto della rissa
In una serata alterata ecco la parola di troppo, l’insulto sbagliato e l’aggressione. Poi le armi: un coltello e infine una pistola.
In una serata alterata può accadere di tutto. La fama e il rapporto con gli eccessi possono portare l’essere umano a togliere ogni freno, pensando che tutto possa essere possibile.
Sbagliare è umano e per alcuni calciatori è molto più facile farlo fuori dal campo che all’interni del rettangolo di gioco.
Andando nel merito della vicenda, l’alterco si è sviluppato dopo una serata in discoteca. Un bicchiere di troppo e una reazione spropositata.
Il goleador, ex serie B, ha avuto un passato complicato, soprattutto fuori dal campo. Nel rettangolo di gioco era solito a giocate sorprendenti, fuori, appunto, dalla norma.
L’eccesso e la magia, un funambolo dentro e fuori
L’ex calciatore del Brescia ha vissuto a cento all’ora, sia dentro che fuori dal campo. È una delle tante storie che tirano in ballo il calcio, poi lo ripongono in secondo piano portando l’eccesso a prima vista.
I 36 gol e i 33 assist in 232 partite giocate, non rendono giustizia a un funambolo di tale portata. Era un altro calcio, dove la differenza la faceva il puro gesto tecnico e non il mix odierno di prestanza fisica, tecnica e tattica. Uno spirito libero nel rettangolo verde, impossibile da incatenare nemmeno fuori dal campo.
Felipe Sodinha, la rissa e il ricordo shock
Quella serata per Felipe Sodinha fu traumatica, la ricorda ancora oggi: “Ero reduce da una serata in discoteca con degli amici. Passando davanti a un kebab, ho pensato che il cuoco mi avesse insultato. Non era vero, nessuno mi conosceva in centro a Milano, ma in quel momento ero sicuro del contrario“.
Preso dall’impeto, l’ex Udinese (squadra nella quale è stato compagno anche di Candreva nella stagione 2007/2008), affrontò il cuoco del locale che sfilò un coltello contro il centrocampista: “Il tipo del kebab stava per colpirmi con il coltello, ma a quel punto è intervenuto il mio amico matto. Ha tirato fuori una pistola e ha cercato di calmare la situazione. Quando bevevo, ero un disastro, non ero più me stesso”, ha ammesso il calciatore nell’intervista rilasciata al podcast “Chiacchiere al Bar Sport”.