Home » Trending News » Dal Barcellona alla maglia azzurra: si aspetta solo il passaporto italiano | Convocato dalla Nazionale

Dal Barcellona alla maglia azzurra: si aspetta solo il passaporto italiano | Convocato dalla Nazionale

Dal Barcellona alla maglia azzurra: si aspetta solo il passaporto italiano | Convocato dalla Nazionale

Italia, (Credits: Mirko Barbieri)

Si aspetta solo il passaporto italiano: dal Barcellona è pronto a vestire la maglia azzurra, arrivata la convocazione dalla Nazionale

La Nazionale Italiana ha da sempre un passato glorioso, fatto di trofei e grandi calciatori che hanno rappresentato il nostro paese.

Tuttavia, negli ultimi decenni, i risultati non sono stati in linea con il passato. La doppia consecutiva mancata qualificazione ai Mondiali e le uscite ai gironi nell’anno 2014 e 2010, hanno segnato profondamente la storia della Nazionale Italiana.

A risollevare le sorti in questi anni bui, c’è stata la gloriosa vittoria degli Europei del 2020, disputati la stagione dopo a causa della pandemia targata Corona Virus. La nazionale allenata dal CT Roberto Mancini ha compiuto un autentico prodigio, ribaltando i pronostici e sconfiggendo i padroni di casa dell’Inghilterra in finale, nella splendida cornice di Wembley.

Uno dei migliori di quella squadra fu proprio Jorghinho, nato in Brasile. Ora per l’Italia è arrivato il momento di accogliere nuovi giocatori con doppio passaporto.

I giocatori naturalizzati

Nella storia della Nazionale Italiana, sono passati tantissimi giocatori oriundi. Jorginho è l’esempio recente più lampante, protagonista di un grande Europeo terminato con la vittoria del titolo e inserimento nella top 11 del torneo. Mateo Retegui, invece, è l’ultimo in ordine cronologico, e vedendo i numeri che sta realizzando con l’Atalanta, la speranza è di poter tornare a giocare un Mondiale da protagonisti.

Nella storia dell’Italia sono passati tantissimi calciatori naturalizzati, alcuni ricordati e altri dimenticati. Mauro Camoranesi, giocatore della Juventus, partecipe del gruppo che vinse il Mondiale nel 2006; anche gli stessi Thiago Motta ed Eder, seppur senza vittoria, avevano contribuito a un buon Europeo nel 2016. Per giocatori invece, come Joao Pedro e Amauri, le proprie presenze in azzurro sono finite nel dimenticatoio, chissà che per l‘Italia non si possa aprire un’altra pagina di storia targata da calciatori naturalizzati.

Dal Barcellona alla maglia azzurra: si aspetta solo il passaporto italiano | Convocato dalla Nazionale
Raphinha, attaccante del Barcellona (Imago)

Clamoroso retroscena su Raphinha

L’attaccante Raphinha, oggi protagonista con il Barcellona, è stato a un passo dal vestire la maglia azzurra quando ancora militava nel Leeds. In un’intervista concessa alla giornalista Isabela Pagliari, ha rivelato di essere stato vicino a unirsi alla Nazionale italiana prima di Euro 2020, ma l’iter per ottenere il passaporto non si concluse in tempo, facendo così sfumare tutto. «Lo staff italiano aveva un progetto fantastico per me», ha raccontato Raphinha, «Ma dentro di me conservavo quell’1% di speranza di poter indossare la maglia del Brasile. Per fortuna, il mio passaporto italiano non è arrivato in tempo!».

Il legame con l’Italia deriva dal padre, Rafael Dias Belloli “Maninho”, cittadino italiano a tutti gli effetti. All’epoca anche il suo agente, Deco, gli consigliò di pazientare e attendere la chiamata della Seleção, convinto che l’occasione sarebbe arrivata. Così è stato: il cuore di Raphinha ha sempre battuto per il Brasile, e oggi è un punto fermo della nazionale verdeoro, con cui ha già messo a segno 11 reti. L’Italia, ad ogni modo, quell’Europeo se lo è portato a casa lo stesso. Resta però la suggestione: l’apporto di un talento come Raphinha avrebbe potuto cambiare il destino della Nazionale azzurra negli anni successivi, oppure, chissà, non trovare spazio in un contesto tatticamente molto rigido. Un dubbio destinato a restare per sempre.