Paradosso Veretout: titolarissimo di Mou e al Fantacalcio, riserva nella Francia

Per Mourinho e i fantallenatori è un intoccabile, ma nel centrocampo dei Bleus parte dietro a tutti nelle gerarchie: il paradosso di Veretout

veretout roma
11 Ottobre 2021

Redazione - Autore

Titolare, buoni voti, gol e rigori: in poche parole, Jordan Veretout è il centrocampista ideale al Fantacalcio. Tanti fantallenatori hanno speso cifre importanti per lui, puntandoci come top per il proprio centrocampo. Anche José Mourinho stravede per lui, infatti lo ha sempre schierato titolare nelle prime 7 partite di campionato. Le caratteristiche di Veretout sono uniche: nessun altro centrocampista della Roma riesce a garantire il suo dinamismo in campo e, per questo, Mou non ci rinuncia mai.

Con la maglia delle Fiorentina prima e con quella giallorossa poi, da diverse stagioni Jordan è una certezza della Serie A e del Fantacalcio, ma nonostante un rendimento da top giocatore nel nostro campionato, in Francia – la sua Nazione –, è tenuto poco in considerazione. Il c.t. francese Deschamps lo ha convocato per la prima volta solamente di recente (lo scorso agosto), ma per ora lo ha sempre schierato per pochi minuti.

Dall’Europeo saltato all’esordio in maglia Bleu

Lo scorso anno ha segnato 10 gol in Serie A e giocato un campionato da vero protagonista. Nella Roma di Fonseca è stato tra i pochissimi a giocare una stagione intera di alto livello. A fine aprile, però, è arrivato un brutto stop muscolare, che gli ha tolto la possibilità di essere convocato per l’Europeo: un duro colpo per Veretout, che non ha mai nascosto il suo grande desiderio di poter giocare per la sua nazione. La convocazione, però, era comunque in dubbio perché fino a quel momento, nonostante un super rendimento, non era mai stato preso in considerazione da Didier Deschamps.

Passata un’estate di riabilitazione, Jordan si è presentato al ritiro della Roma in ottime condizioni e ha convinto fin da subito il nuovo allenatore Mourinho mentre, la sua Francia veniva eliminata da Euro2020 per mano della Svizzera.

Il 26 agosto 2021 Deschamps dirama le prime convocazioni post Europeo e, per la prima volta, c’è anche il nome di Jordan. Dopo anni da protagonista in Serie A, finalmente un meritato riconoscimento per lui. Il 1º settembre, il c.t. francese lo fa esordire dal 1’ minuto, nella sfida contro la Bosnia. Veretout gioca una partita di buon livello e fa scoprire le sue capacità anche ai tifosi francesi. Il suo match finisce al minuto 54, quando – dopo il rosso di Koundè – è costretto a uscire per far posto al difensore Dubois.

La Nations League e la concorrenza di… Rabiot

Dopo il buon esordio, Deschamps lo convoca nuovamente per le sfide finali della Nations League. Nella semifinale contro il Belgio, però, Jordan entra solamente al 96’ e gioca i secondi finali del match. Anche in finale, contro la Spagna, entra al 92’ e non ha il tempo di mettersi in mostra. La Francia ha vinto la coppa, Jordan si porta a casa la medaglia e il primo trofeo internazionale, ma sicuramente non sarà soddisfatto del suo minutaggio.

Tutto normale, sembrerebbe, in mezzo a campioni del calibro di Kanté e Pogba. E invece no: perché nelle gerarchie di Deschamps, Veretout viene dopo Rabiot (out in finale a causa del Covid). Il loro rendimento in Serie A parla chiaro: il giallorosso è uno dei centrocampisti più completi e prolifici del campionato, mentre il bianconero fatica a mettere in mostra le sue qualità. Da quando è in Serie A, Rabiot ha collezionato 67 presenze e solo 5 gol alla Juve; Veretout, nello stesso periodo, è a quota 69 presenze e 20 gol. In nazionale, però, i ruoli si invertono.

Pochi dubbi al Fantacalcio

Ciò nonostante, per i tifosi della Roma e i tanti fantallenatori, Jordan resta un numero uno indiscusso. Nonostante i pochi minuti giocati in Nazionale, chi lo ha in rosa deve assolutamente continuare a puntare su di lui. Il “paradosso Veretout” continua a esistere: in Serie A e al Fantacalcio è un imprescindibile, anche se con la Francia è solo una riserva. E forse, per i fantallenatori, è meglio così.

A cura di Emiliano Tomasini

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