Roma, De Rossi: “Non volevamo rischiare Dybala”

La Roma vince e convince nel match di Serie A contro il Lecce: l'allenatore giallorosso ha analizzato la partita nella consueta intervista

1 Aprile 2024

Gianmarco Fantauzzi - Autore

Il weekend di Serie A continua con i posticipi della 30esima giornata di campionato. Con una corsa alla Champions League sempre più serrata, i prossimi match saranno fondamentali per le ambizioni delle squadre ancora in lotta. Avrà da dire la sua anche la Roma, avversaria del Lecce e protagonista di grandi risultati dall’arrivo di Daniele De Rossi in panchina. Ad analizzare la gara in casa Roma è stato proprio De Rossi che, nella sua intervista, ha analizzato la prestazione dei suoi e non solo.

Daniele De Rossi Roma
Credits foto: Rosito

Roma, l’intervista di De Rossi dopo il Lecce

Nella sua intervista, De Rossi ha parlato di vari temi, a partire dalla prestazione della sua Roma fino alla rincorsa al quarto posto: “Se penso al primo tempo abbiamo sofferto tanto, ci era successo anche a Firenze ma dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista. Abbiamo avuto un po’ di carenza in fase di costruzione oltre che nei duelli”.

Daniele De Rossi Roma

L’allenatore giallorosso ha poi continuato: “Noi dobbiamo tenere l’equilibrio durante la gara anche in un campo faticoso come questo perché sappiamo che possiamo trovare una zampata. Rigore? Ho visto che era netto e non ci è stato dato. Peccato. In un’epoca in cui danno i rigori per lo step on foot per un mignolino… Le regole devono essere uguali per tutti, se passo con il rosso va bene, se passo con il verde va bene. Poi si fanno incidenti… Ripeto che ne ho visti fischiare tantissimi con degli impatti molto meno forti ed energici. Io a calcio ci ho giocato eh…”

Credits Rosito

Infine ha poi concluso sul derby: “Abbiamo poco tempo da perdere con poco materiale da analizzare visto che la Lazio avrà giocato solo due partite con il nuovo allenatore. Sarà una partita bellissima ma difficile. Dybala? Noi abbiamo sempre necessità di Paulo, sapevamo che serviva centellinarlo e non volevamo rischiarlo”.

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