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Milan, come cambierebbero i rossoneri con il ritorno di Allegri

Milan, come cambierebbero i rossoneri con il ritorno di Allegri

Massimiliano Allegri, allenatore (IMAGO)

Dopo i segnali negativi arrivati da Bologna sul fronte Vincenzo Italiano, il Milan ha deciso di puntare con decisione su Massimiliano Allegri

La stagione 2024/2025 del Milan si è rivelata un vero e proprio fallimento, con la sola Supercoppa Italiana conquistata a Riyadh a rendere meno amaro un bottino stagionale decisamente deludente. Troppo poco per una squadra costruita per competere su tutti i fronti.

La dirigenza rossonera, a poche ore dalla fine del campionato, è già al lavoro per progettare la prossima stagione, che dovrà necessariamente rappresentare un rilancio dopo due annate anonime. La prima mossa del club è stata quella di ufficializzare l’arrivo di Igli Tare come nuovo direttore sportivo. L’ex dirigente della Lazio si è messo subito al lavoro per individuare un allenatore in grado di riportare il Milan ai vertici del calcio italiano ed europeo.

Il primo tentativo di Tare è stato per Vincenzo Italiano, un suo pallino sin dai tempi dello Spezia. L’attuale tecnico del Bologna, che solo pochi giorni fa ha strappato ai rossoneri l’ultimo obiettivo stagionale conquistando la Coppa Italia, è stato però blindato dal club rossoblù: la riunione odierna tra Italiano e la dirigenza ha sancito la volontà comune di proseguire insieme, con il tecnico che è ormai prossimo al rinnovo di contratto.

A questo punto, il Milan si è tuffato con decisione su Massimiliano Allegri, già allenatore rossonero dal 2010 al 2014, periodo in cui conquistò lo Scudetto nel 2011. Dopo il suo addio a San Siro, Allegri è diventato uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio italiano, guidando la Juventus alla conquista di 5 scudetti e 5 Coppe Italia. Un profilo esperto e vincente, che potrebbe rappresentare il punto di ripartenza ideale per una squadra chiamata a ritrovare identità, risultati e ambizione.

Come giocherebbe il Milan di Allegri

Nel corso della sua carriera, l’ex allenatore della Juventus si è dimostrato capace di adattarsi alle caratteristiche di ogni squadra allenata, dimostrando di non essere un integralista con un solo modulo. Soprattutto alla Juventus, Allegri ha variato diversi moduli, partendo dal 3-5-2, per poi modificarlo pochi mesi dopo in un 4-3-1-2 che mirava a sfruttare le qualità eccelse del centrocampo bianconero composto da Pirlo, Vidal, Pogba e Marchisio.

Nelle stagioni successive, invece Allegri passando al 4-2-3-1, in un famoso Juventus-Lazio, in cui decise di schierare per la prima volta Mario Mandzukic, Paulo Dybala, Juan Cuadrado e Gonzalo Higuain tutti contemporaneamente, con l’attaccante croato schierato nell’insolito ruolo di esterno offensivo, una scelta che si rivelò vincente e che permise alla Juventus di raggiungere la finale di Cardiff. Nello stesso anno, alternò il 4-2-3-1 al 3-4-3, mentre negli ultimi anni del suo ritorno alla Juventus ha optato per un ritorno al 3-5-2. La sensazione, è che anche questa volta l’allenatore livornese baserà le proprie scelte in relazione ai movimenti del mercato.

Milan, come cambierebbero i rossoneri con il ritorno di Allegri
Rafael Leão, ala del Milan (imago)

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In casa Milan, tantissimo ruoterà attorno alle scelte societarie, in particolare sui casi spinosi di Theo Hernández e Rafael Leão. I due giocatori rappresentano indubbiamente il valore tecnico aggiunto della rosa, ma i loro atteggiamenti dentro e fuori dal campo hanno generato diverse tensioni durante l’ultima stagione, portando anche a esclusioni dall’undici titolare, soprattutto per l’esterno portoghese. In caso di permanenza a Milano, entrambi potrebbero beneficiare dell’arrivo di un allenatore come Allegri, noto per la sua abilità nella gestione di spogliatoi ricchi di personalità forti. Non sarebbe utopistico pensare a un loro ritorno ad alti livelli, soprattutto considerando la possibilità di lavorare con continuità durante la settimana, senza coppe europee.

L’approdo di Massimiliano Allegri potrebbe giovare anche a un reparto arretrato molto criticato e che in questa stagione ha evidenziato diverse fragilità. Per il tecnico livornese, infatti, una fase difensiva solida è la base su cui costruire la squadra. In quest’ottica, Maignan potrebbe tornare ad essere uno dei portieri più affidabili d’Europa. Attenzione anche a Tomori e a Pavlovic, entrambi desiderosi di riscattare una stagione altalenante. Resta da capire se il club riuscirà a trattenere Reijnders, centrocampista olandese che per caratteristiche potrebbe essere l’incursore perfetto per il gioco di Allegri, così come Fofana, abile nelle transizioni rapide tanto care all’ex tecnico juventino. Infine, fari puntati su Gimenez, che dopo un periodo di ambientamento, nelle ultime giornate ha mostrato segnali confortanti e potrebbe trovare sotto Allegri la sua definitiva consacrazione.