Milan-Inter: le interviste dei protagonisti

Le interviste dei protagonisti al termine della sfida tra Milan e Inter, valida per la 33ª giornata di Serie A

Lautaro Thuram Inter
22 Aprile 2024

Tommaso Verducci - Autore

Si è appena conclusa la grande sfida tra Milan e Inter, gara che con cui si è chiusa la 33ª giornata di Serie A. Le due squadre si sono affrontate in un emozionante derby che ha visto i nerazzurri prevalere sugli avversari con un punteggio di 1-2. Risultato che ha, dunque, permesso all’Inter di di laurearsi campione d’Italia. Al termine dell’incontro svoltosi allo stadio San Siro, alcuni dei protagonisti della serata hanno rilasciato le proprie interviste ai microfoni di Dazn.

Lautaro Thuram inter

Milan-Inter, le interviste dei protagonisti nel post gara

Lautaro: “Abbiamo lavorato e sofferto tanto e ora ci meritavamo questa gioia immensa. Lo dedico a tutta la mia famiglia e ai miei figli che sono la cosa più bella che la vita mi abbia regalato. Vincere in un derby era un’occasione unica e dovevamo prenderla. Il secondo scudetto e la seconda stella con l’Inter è un onore enorme. La vittoria è tutta per i tifosi e per lo staff, siamo quasi 100 ad aver lavorato per questo obiettivo. Per il rinnovo speriamo ma ancora dobbiamo trovare un accordo con la società, però oggi mi voglio godere questa serata“.

Furlani: Faccio i complimenti all’Inter e spero fortemente che l’anno prossimo potremo essere noi quelli a togliersi una soddisfazione così grande. Io dico sempre che i giocatori non si basano sull’età ma sul fatto se sono bravi o meno bravi. L’allenatore del Milan è Stefano Pioli e confermo questa cosa, noi siamo concentrati su finire bene questa stagione. La decisione finale la prenderà Jerry Cardinale ma le persone che riportano a lui sono Moncada, Zlatan e io“.

Marotta: “La dedica principale va al nostro presidente che ha sofferto con noi e ora sta gioendo a distanza, e a questi meravigliosi tifosi. I meriti vanno ai giocatori e al nostro incredibile allenatore, Simone Inzaghi. L’aspetto umano in ogni ambito lavorativo è importante e va a prescindere dalla bravura calcistica. Da questo punto di vista Inzaghi è riuscito a valorizzare al massimo ciò che noi gli avevamo messo a disposizione facendo circolare una mentalità vincente anche nei 12 nuovi arrivati. Voglio sottolineare anche l’importanza dello zoccolo duro dei tanti italiani che abbiamo in rosa che ha fatto la differenza, perchè hanno un senso d’appartenenza e hanno fatto una gavetta importante. Stiamo andando incontro a un concetto di sostenibilità economica molto importante ma sono molto fiducioso rispetto a quello che è il patrimonio umano che abbiamo. Chiunque andrà via potrà essere ben sostituito prima ancora che dal punto di vista calcistico, dal punto di vista dei valori“.

Zanetti: “Credo che sia una serata stupenda per tutto l’ambiente interista e farla in un derby fuori casa è straordinario. Questi giocatori non si rendono conto della storia che hanno scritto oggi con la conquista della seconda stella. Da inizio campionato noi eravamo consapevoli di essere una squadra forte e lo abbiamo poi confermato partita per partita, credo che il divario mostrato con le altre contendenti sia netto e lo abbiamo più che meritato“.

Nei momenti di difficoltà non bisogna dubitare delle scelte che si fanno ma bisogna credere nella cultura del lavoro ancora di più. Inzaghi è straordinario prima come uomo e poi come allenatore con abilità incredibili“.

Ausilio: Abbiamo già chiuso per un paio di giocatori per l’anno prossimo. Dobbiamo cercare di mantenere un certo equilibrio ma non è una situazione così difficile come sembra. Thuram è un esempio, è all’Inter perche lo avevamo individuato due anni fa grazie a tutte le persone che lavorano tutto l’anno a cercare le occasioni giuste. Ci sono stati anni difficili, ma grazie a quelli ho imparato tantissimo. Lavorare con tre società diverse e questo mi ha arricchito tantissimo secondo me e in tutti e tre i casi mi sono trovato benissimo grazie a fantastici gruppi di lavoro. Mi sono stirato esultando al fischio finale, ma almeno sono pronto per il mercato”.

Dimarco: “Adesso andrò a festeggiare con la squadra, poi andrò in Piazza Duomo con i tifosi“.

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