Milan, Kjaer: “Vorrei spingere, ma non posso. Kalulu? Se sto bene…”
Le parole di Simon Kjaer a Sportweek: il difensore del Milan ha parlato del percorso di recupero e del rapporto coi compagni

Redazione - Autore
Simon Kjaer è calmo e composto, sia in campo che fuori: nell’intervista uscita in esclusiva su Sportweek di questa settimana, il difensore del Milan ha parlato dell’ultimo complicato anno e della prossima stagione. Il danese rientrerà da un lungo infortunio al ginocchio con uno scudetto in più e un Kalulu che ormai sembra avergli soffiato la titolarità.
Ma Simon non ha paura: “Kalulu ha fatto una stagione fantastica, non è un rivale. Se io faccio il mio lavoro, se sto bene, c’è solo uno che può decidere, Pioli“. Il leader silenzioso è pronto a riprendersi il suo posto.
Milan, l’intervista di Kjaer
Senza forzare i tempi, però: serve calma e gesso per rientrare in campo: “Ho avuto tanta pazienza, anche se ora inizia a mancarmi perché vorrei andare più veloce. Vorrei spingere, ma so di non poterlo fare troppo, perché se mi stiro adesso sto fuori 4 settimane. Non devo fare cavolate, devo rispettare i tempi e i segnali che mi trasmette il corpo. Se avessi avuto 24 o 26 anni sarebbe stato un altro discorso, ma non ho le capacità di recupero di allora.”
Kjaer è stato tra i protagonisti della rinascita del Milan, ma non ha potuto scendere in campo nei mesi decisivi per lo scudetto. Nell’intervista, ha ripercorso anche quei mesi: “Quando mi sono fatto male ho staccato la spina dal calcio per quattro mesi. Non guardavo neanche le partite. Non andavo a Milanello perché non avevo niente da dire e niente da dare. Sono tornato più o meno a dieci partite dalla fine. Cosa mi ha rubato l’infortunio? Io so di aver dato una grande mano a vincere questo scudetto, perché è stata la conclusione di un percorso di crescita iniziato due anni e mezzo fa. L’anno scorso ho giocato solo 11 partite ma lo scudetto lo sento mio”.
“Leao e Tonali? Voglio vederli quest’anno“ ha dichiarato a proposito dei giovani talenti del Milan. “Non sono più ragazzi, devono crescere enormemente. Quello che hanno fatto l’anno scorso. Leao ha qualità straordinarie e non può più permettersi partite in cui si vede poco. Poi voglio vedere Origi: mi aspetto un campione che fa la differenza”. Per puntare un’altra volta allo scudetto, il ventesimo. Questa volta da protagonista in campo.
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.