Atalanta, Gasperini: “Bakker? Ecco perché l’ho sostituito”

Al triplice fischio di Cagliari-Atalanta, valida per la 31ª giornata di Serie A, Gasperini ha rilasciato un'intervista post-partita

bakker atalanta
7 Aprile 2024

Alessandro Gotter - Autore

Nella 31ª giornata di Serie A l’Atalanta di Gasperini è stata ospite del Cagliari allo Stadio Unipol Domus. Al termine della sfida i protagonisti si sono recati in zona mista per commentare la partita. Hanno parlato i calciatori delle due squadre, ma anche gli allenatori. Per l’Atalanta ha rilasciato delle dichiarazioni proprio Gian Piero Gasperini, che ha analizzato la prestazione dei suoi ragazzi nell’intervista post-gara.

Gian Piero Gasperini Atalanta

Cagliari-Atalanta, l’intervista post-gara di Gasperini

Gasperini ha cominciato facendo un confronto con la partita contro il Napoli: “A Napoli abbiamo giocato a calcio. Il risultato forse è stato esagerato ma avevamo fatto un’ottima gara. Questa partita era più un battaglia e abbiamo giocato meno e ne siamo usciti sconfitti. La stanchezza è un finto problema perché cambiano giocatori ogni partita. È una scusa questa“.

L’allenatore ha poi proseguito commentando la sfida di oggi: “In questo tipo di partite noi siamo perdenti. Facciamo difficoltà ad affrontare questo tipo di calcio, per caratteristiche probabilmente. Non è la prima partita e in altre partite siamo più convincenti. Queste squadre mettono uno spirito, dovuto dalla disperazione della classifica, che gli porta a dare molto di più. Diventiamo una squadra meno di qualità noi in queste partite. Bakker? Ho proferito fare entrare Ruggeri. Era in difficoltà, non saltava neppure di testa e così non puoi giocare. Non era nelle condizione per continuare. Aggiornamenti su Scalvini? Non è cambiato nulla, ma la squadra per il resto era completa“.

Gianluca Scamacca Atalanta

Infine, Gian Piero Gasperini ha concluso con una riflessione sulla prossima avversaria: “Liverpool? È uno squadra che gioca con lo stesso spirito del Cagliari ma con una qualità enorme. È una doppia difficoltà. Vincere oggi significava mettere un piede importante in Europa, ma perdendo rimaniamo comunque in lotta. Sono tutti fondamentali“.

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