Buffon: “Ho sottovalutato gli azzurri. Su Tonali e Zaniolo…”

Le parole di Buffon tra passato, caso scommesse con Zaniolo e Tonali e futuro da dirigente

30 Aprile 2024

Nicolo Piemontesi - Autore

Una viaggio tra i ricordi e le ambizioni future, una vita sportiva racchiusa nella chiacchierata tra Gianluigi Buffon e i microfoni di “La Repubblica”. Ufficialmente in pensione dal 2 Agosto del 2023, il gigante italiano non ha saputo resistere alla lontananza dal campo e, come dice lui, ha dovuto subito riempire i vuoti lasciati dalla dura separazione. Dopo un anno di assenza dai palcoscenici principali, Buffon si racconta in un’intervista tra presente e obbiettivi futuri.

L’intervista a Buffon: il caso scommesse di Zaniolo e Tonali, gli europei, il futuro

Una figura storica per la nazionale e per i club di cui ha portato i colori, ora Buffon ricopre un ruolo altrettanto importante: team manager della nazionale italiana. Un periodo non semplice per il mentore azzurro, il caso scommesse dell’estate scorsa ha scosso il panorama calcistico italiano. Le storie di Tonali e Zaniolo hanno sconvolto e distratto gli azzurri dall’obbiettivo più importante: gli europei.

Luciano Spalletti

Il gruppo lo conosce bene, l’ha seguito da vicino e a riguardo Buffon ci dice che: “Non credevo fossero così, li avevo sottovalutati. Sia tecnicamente sia umanamente mi stupiscono ogni giorno di più. Non si può dire chi vincerà gli europei, ma il loro spirito mostra che ce la metteranno tutta, vogliono centrare l’obbiettivo. Sono guidati da un vero e proprio leader, Spalletti è carismatico, tenace e forte. Se tutti lo definiscono eccezionale ci sarà un motivo. Non ha solo intelligenza tattica, ma anche empatica, è davvero difficile non essere d’accordo con lui”.

tonali italia

Infine ai più giovani, ma soprattutto sul caso scommesse di Zaniolo e Tonali, Buffon chiude l’intervista dicendo che: “Ho cercato di sdrammatizzare. È ovvio che certe cose facciano arrabbiare, soprattutto se per tutta la tua carriera hai seguito e rispettato certi valori. Credo comunque che, per i ragazzi, l’importante sia dimostrare di aver capito. La loro rabbia, a suo modo, dimostra quanto ci tengano e quanto siano dispiaciuti per gli errori commessi”.

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