Spalla ko, dobbiamo operare: mandato in campo a giugno infortunato | Non può saltare il Mondiale

Pallone Champions League (imago)
Infortuni e decisioni difficili: come i calciatori affrontano il rischio di compromettere stagione o carriera per un obiettivo immediato
Durante la preparazione ogni calciatore si pone l’obiettivo di essere in perfetta forma per affrontare al meglio le competizioni che lo attendono, ma a volte la realtà riserva delle sorprese. Le decisioni più difficili sono quelle che riguardano la salute, in quanto un piccolo acciacco può trasformarsi in una problematica che condiziona l’intera stagione.
A volte le scelte che sembrano più ovvie diventano quelle più complicate da fare. Quando un calciatore si trova davanti a un infortunio che potrebbe costargli settimane di stop, la tentazione di rimandare il trattamento per non perdere una competizione importante è forte. Tuttavia, un errore di valutazione in questi casi potrebbe avere ripercussioni a lungo termine.
Soprattutto per i giovani talenti, come quelli che oggi emergono nei top club europei, ogni partita è una vetrina per il futuro. Non è solo la salute fisica a essere messa alla prova, ma anche la capacità di fare scelte responsabili che influenzeranno la carriera.
In situazioni come questa, i club si trovano a dover fare delle valutazioni difficili. La gestione degli infortuni non è solo una questione medica, ma coinvolge anche l’aspetto psicologico e quello tattico.
Rischi e Conseguenze: Quando il recupero troppo rapido danneggia la carriera
Alcuni giocatori di alto livello hanno subito gravi infortuni proprio dopo aver cercato di accelerare il recupero da lesioni precedenti, un tema che mette in evidenza quanto sia rischioso forzare il ritorno in campo prima del tempo. Alcuni esempi emblematici sono stati Diego Armando Maradona e Marco Van Basten. Il primo è forse l’esempio più noto di un calciatore che ha forzato il recupero da un infortunio. Nel 1989, durante la stagione con il Napoli, Maradona si infortunò gravemente alla caviglia. Nonostante il dolore, tornò in campo troppo presto per affrontare il Mondiale 1990 in Italia. La sua condizione fisica ne risentì, tanto che non riuscì a rendere al massimo e la sua carriera iniziò a declinare in seguito a quella decisione affrettata.
Marco Van Basten è un altro esempio di un calciatore che ha pagato il prezzo di un recupero troppo rapido. Nel 1992, l’attaccante olandese del Milan stava cercando di recuperare da un infortunio alla caviglia, ma la sua voglia di tornare in campo lo portò a trascurare i tempi necessari per una piena guarigione. Il risultato fu una serie di infortuni che finirono per compromettere la sua carriera, costringendolo ad abbandonare il calcio professionistico prematuramente, all’età di 28 anni.

Real Madrid, Bellingham costretto a operarsi: salterà l’inizio della stagione 2025-2026
Brutte notizie per Jude Bellingham, che non sarà a disposizione del nuovo allenatore Xabi Alonso per la prima parte della stagione 2025-2026. Il centrocampista inglese dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico per un problema alla spalla che lo affligge da tempo. Nonostante ciò, l’inglese ha deciso di posticipare l’operazione per non saltare il Mondiale per Club, che si terrà negli Stati Uniti a metà giugno.
Secondo quanto riportato da The Athletic, il Real Madrid ha deciso che Bellingham si opererà dopo la competizione, in modo da risolvere il problema che lo ha tormentato sin dal 2023. Il centrocampista ha riportato una lussazione alla spalla sinistra durante uno scontro con il Rayo Vallecano nel novembre 2023, e non ha potuto sottoporsi all’intervento chirurgico a causa del fitto calendario. Dopo l’operazione, avrà bisogno di almeno 12 settimane per recuperare, il che gli farà saltare l’inizio della stagione 2025-2026.