Sinner “denunciato” per favoritismo della stampa | Ancora una volta per colpa del doping: il pensiero di Magnini

Sinner (IMAGO)
Scoppia nuovamente la polemica nel tennis: favoritismi mediatici per Jannik Sinner secondo Filippo Magnini
Il mondo del tennis e del gossip sportivo è in subbuglio. Dopo il clamoroso caso del clostebol che ha coinvolto Jannik Sinner, a riaccendere la polemica ci pensa Filippo Magnini. E le sue parole non risparmiano nessuno.
Secondo Magnini, dietro all’apparente “assoluzione” di Sinner si nasconderebbe un trattamento di favore da parte dei media.
L’ex nuotatore non le manda a dire: lui, quando fu coinvolto in casi analoghi, è stato letteralmente “messo alla gogna”, vittima di accuse e sospetti morali.
Le sue accuse fanno tremare il mondo dell’informazione sportiva. Se davvero Sinner ha beneficiato di una narrazione morbida, il conflitto avrebbe tutto un altro sapore: non più una vicenda di sport, ma un esempio chiaro di disparità di trattamento.
Le dichiarazioni di Magnini che “denunciano” il favoritismo
Intervenuto a “Belve” — il programma condotto su Rai da Francesca Fagnani — Magnini ha tuonato: “Sinner ha avuto un trattamento di favore, lo dico con invidia”.
Poi ha aggiunto: “Io ho avuto un trattamento diverso, credo perché lui era un atleta in piena attività. Io invece sono stato trattato come una persona normale accusata di doping”. La stoccata finale è riservata ai giornalisti: “La stampa è stata corretta nei confronti di Sinner. Io, invece, sono finito su tutti i giornali e mi hanno accusato di doping. Dopo 20 anni di carriera mi aspettavo più rispetto. Sono stato massacrato”.
La situazione
La domanda che ora infiamma i social e i forum degli sportivi è una sola: può un campione emergente ottenere un trattamento mediatico diverso rispetto a un veterano? Se la risposta fosse sì, il danno d’immagine per chi viene “sacrificato” sarebbe enorme.
In più, c’è un’altra ombra da considerare: il fatto che il caso di Sinner riguardasse un presunto doping — già di per sé delicatissimo. Eppure, secondo Magnini, la narrazione è stata diversa dalla sua.