Ronaldinho vs Kevin Prince Boateng: denuncia da 250.000€ per avergli rubato il suo grande amore | La situazione

Kevin Prince Boateng (Imago)
Svelato un incredibile aneddoto riguardante l’ex campione brasiliano e l’ex giocatore del Milan e della Fiorentina
Conclusa la sua carriera all’Hertha Berlino nel 2023, Kevin-Prince Boateng ha lasciato il calcio giocato, ma non certo la scena.
Una carriera in cui vanta numerose presenze in squadre di un certo livello come Borussia Dortmund, Tottenham, Serie A con il Milan e Barcellona.
In Italia, l’ex calciatore ghanese ha trascorso la maggior parte della sua carriera: dai 3 anni in rossonero alla stagione con la maglia del Monza nel 2020/21, passando per i trascorsi con Sassuolo e Fiorentina.
Di recente, Kevin Prince è tornato a parlare riguardo una vicenda che coinvolge anche il suo ex compagno e fantasista brasiliano Ronaldinho.
Boateng e Ronaldinho, l’avventura condivisa con il Milan
Ronaldinho e Boateng si sono incrociati all’inizio dell’avventura in rossonero di quest’ultimo, che arrivò a Milanello nell’estate del 2010 dopo essere stato acquistato dal Genoa. Era l’anno del primo scudetto vinto da Allegri, e il ghanese fu grande protagonista di quella stagione.
I due giocarono insieme per 5 mesi, dall’agosto del 2010 al gennaio del 2011, quando l’ex Barcellona decise di tornare a giocare in patria. In quel lasso di tempo Dinho fece solo un gol e tre assist e il feeling con Allegri non scattò, da lì la decisione di tornare a giocare in Brasile 10 anni dopo il suo arrivo in Europa.
La vicenda
Boateng ha dichiarato di aver rischiato di pagare 250.000€ di multa per aver indossato gli scarpini R10 di Ronaldinho, usati da quest’ultimo per una campagna pubblicitaria. La vicenda risale alla prima avventura in Germania del ghanese, che quando vide in un negozio quelle scarpe decise di comprarle in quanto grande fan del brasiliano, usandoli in partita il sabato successivo.
Pochi giorni dopo arrivò la sorpresa: una denuncia per aver indossato scarpe di un marchio diverso da quello del suo sponsor tecnico. La Nike chiamò Dinho per sapere se poteva procedere contro di lui, ma alla fine l’ex campione decise di lasciar perdere visto che in quegli anni la Bundesliga era ancora piccola e nessuno se ne sarebbe accorto.