Home » Trending News » RIECCO LA SUPERLEGA: clamoroso accordo con la Uefa | “É per il bene del calcio”

RIECCO LA SUPERLEGA: clamoroso accordo con la Uefa | “É per il bene del calcio”

Torna a far parlare di sé la Superlega, stavolta con un clamoroso colpo di scena: raggiunto un accordo con la UEFA

Pallone della Champions League (imago)

Torna a far parlare di sé la Superlega, stavolta con un clamoroso colpo di scena: raggiunto un accordo con la UEFA

Era la notte del 19 aprile 2021 quando, poco dopo la mezzanotte, arrivò l’annuncio che scosse il mondo del calcio: nasceva ufficialmente la Superlega. Una competizione calcistca privata , pensata per risanare i conti di un sistema in rosso di oltre 5 miliardi di euro. Il progetto, però, durò appena 48 ore prima di essere sospeso a causa delle forti pressioni di tifosi, istituzioni e federazioni.

La Superlega era strutturata come una competizione infrasettimanale annuale con 20 club partecipanti, divisi in due gironi da 10. Le prime tre di ogni girone sarebbero andate direttamente ai quarti di finale, mentre quarte e quinte si sarebbero affrontate in spareggi per completare il quadro.

L’obiettivo era di aumentare il fascino del calcio per le nuove generazioni con partite di alto livello ogni settimana e rilanciare economicamente i top club. Tuttavia, l’immediata opposizione di UEFA, FIFA e federazioni nazionali, che minacciarono l’esclusione dei club dalle competizioni ufficiali e dei calciatori dalle rispettive nazionali, ha fatto vacillare il progetto ancora prima del suo debutto.

Oggi, a distanza di tempo, la Superlega torna prepotentemente al centro del dibattito calcistico, scuotendo il panorama europeo con un clamoroso colpo di scena: è stato infatti raggiunto un accordo con la UEFA.

I club fondatori

La nascita della Superlega ha segnato uno dei momenti più discussi nella storia del calcio europeo. A dare il via a questa nuova competizione furono 12 club fondatori, tra cui tre italiane: Juventus, Inter e Milan. Assieme a loro, hanno aderito al progetto sei squadre inglesi: Manchester United, Manchester City, Liverpool, Chelsea, Tottenham e Arsenal e tre spagnole: Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid.

Il progetto prevedeva la partecipazione stabile di 15 club fondatori. Tuttavia, al momento del lancio solo 12 di essi formalizzarono la propria adesione. I restanti tre dovevano ancora essere individuati e, secondo i piani, sarebbero stati ammessi automaticamente ogni anno alla Superlega in qualità di membri permanenti, indipendentemente dai risultati ottenuti sul campo. Tra le assenze più significative spiccavano Bayern Monaco, Borussia Dortmund e Paris Saint-Germain, che hanno espresso pubblicamente la loro contrarietà all’iniziativa, dichiarandosi non interessati a prendervi parte.

Torna a far parlare di sé la Superlega, stavolta con un clamoroso colpo di scena: raggiunto un accordo con la UEFA
Stadio San Siro (imago)

Superlega-UEFA: il dialogo che può cambiare il calcio europeo

In un’intervista concessa al quotidiano Mundo Deportivo, il presidente del Barcellona, Joan Laporta, ha discusso il futuro del calcio europeo e l’evoluzione del progetto Superlega. Da sempre tra i protagonisti dell’iniziativa promossa da A22 Sports Management, Laporta ha rivelato che sono in corso colloqui concreti con la UEFA e che le parti si stanno avvicinando a una potenziale collaborazione. Ha affermato: Aleksander Ceferin ha incaricato alcuni funzionari di avviare un confronto con Bernd Reichart e la sua squadra. Stiamo lavorando su tre aree principali: la più avanzata riguarda l’innovazione tecnologica, con prospettive molto interessanti per tutti gli attori del sistema”.

Pur ribadendo il sostegno al progetto Superlega, Laporta ha riconosciuto i meriti dell’organo europeo: “Ho grande stima di Ceferin, lo conosco da molto tempo e so quanto si sia speso per valorizzare il calcio continentale. Basti pensare all’attuale formato della Champions League, che ha generato introiti superiori del 20% rispetto al passato”. Ha inoltre sottolineato che il Barcellona continuerà a svolgere un ruolo attivo nei negoziati, esprimendo fiducia in una futura convergenza tra le due realtà: “Credo sia un bene per tutto il movimento calcistico che si raggiunga un’intesa. L’UEFA sta mostrando segnali di apertura, e anche noi siamo pronti al dialogo”.