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Non si gioca a Natale: nota ufficiale dalla Lega Calcio | Il motivo

Non si gioca a Natale: nota ufficiale dalla Lega Calcio | Il motivo

Nuovo stadio del Venezia (Screen)

Caos in Lega Calcio: si va verso l’annullamento del turno natalizio dopo lunghe settimane di trattative, monta la protesta dei tifosi

Il calendario calcistico internazionale è ormai completamente saturo. Tra campionati nazionali, coppe europee, tornei intercontinentali e impegni con le nazionali, le squadre si ritrovano a giocare quasi senza sosta. Un ritmo che lascia poco spazio al recupero fisico e alla preparazione atletica, generando crescente preoccupazione tra club e addetti ai lavori.

Dall’Associazione Italiana Calciatori è arrivato un richiamo forte: “È un problema che si è incancrenito, non si può pensare che il rendimento di un atleta alla cinquantesima partita sia lo stesso della ventesima“. Una riflessione che fotografa perfettamente la fatica accumulata dai professionisti nel corso di una stagione sempre più estenuante.

Anche le leghe europee e i sindacati dei calciatori hanno espresso malcontento per un calendario imposto dalle autorità internazionali giudicato eccessivamente fitto. Secondo molti dirigenti, la situazione sta raggiungendo un punto critico, con un rischio reale per la salute e la sicurezza dei giocatori, spesso costretti a scendere in campo ogni tre giorni.

I medici sportivi confermano un aumento costante degli infortuni muscolari e da sovraccarico. Gli allenatori chiedono più pause e una riduzione delle competizioni, sottolineando che la qualità del gioco e la longevità delle carriere stanno inevitabilmente risentendo di un sistema che sembra non conoscere soste.

Premier senza pause

Il calcio inglese rappresenta da anni il simbolo estremo del calendario sovraccarico. Tra Premier League, coppe nazionali come FA Cup e Carabao Cup, competizioni europee e impegni con le nazionali, i club britannici disputano oltre sessanta partite a stagione. Il celebre Boxing Day, tradizione tanto amata dai tifosi quanto criticata dagli allenatori, è diventato l’emblema di un sistema che non conosce pause: si gioca anche durante le festività, con conseguenze visibili sulla tenuta fisica e mentale dei giocatori.

Diversi tecnici, da Pep Guardiola a Jürgen Klopp, hanno più volte denunciato la mancanza di equilibrio nel calendario, definendolo “disumano” e “insostenibile”. Gli allenatori chiedono da tempo una riduzione delle gare o almeno un periodo di sosta invernale più lungo, ma gli interessi economici e televisivi continuano a prevalere. Il risultato è un campionato spettacolare ma logorante, in cui la qualità del gioco e la salute degli atleti vengono spesso sacrificati sull’altare dello show e del business globale.

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Logo Premier League (screen)

Addio al celebre Boxing Day

La Premier League stravolge il tradizionale “Boxing Day”: per la prossima stagione, il 26 dicembre si giocherà solo una partita, mentre la maggior parte dei match è stata spostata al 27 e 28 per rispettare i contratti con le emittenti televisive.

Un cambiamento che interrompe una tradizione lunga oltre 160 anni: dal 1860 il giorno dopo Natale era sempre ricco di partite, un momento atteso da tifosi e famiglie. La decisione ha già provocato delusione e proteste sui social, con molti appassionati contrari alla cancellazione di un appuntamento storico del calcio inglese.