MILAN-COMO: ULTIMORA, c’è la “rettifica” della Uefa | Comunicato ufficiale

San Siro (IMAGO)
La decisione sulla partita tra Milan e Como: il comunicato ufficiale della UEFA toglie ogni dubbio sul match
Il calcio italiano si trova al centro di un acceso dibattito internazionale legato alla possibilità di disputare partite dei campionati nazionali fuori dai confini del paese.
In queste ore, una decisione che inizialmente sembrava aprire nuove prospettive è stato accolta con cautela da una delle principali istituzioni del calcio europeo.
L’eccezionalità del caso coinvolge motivazioni legate a esigenze logistiche e regolamentari, che hanno costretto le parti a trovare soluzioni al limite delle attuali norme.
Accanto all’approvazione, sono emerse reazioni critiche e dubbi che mettono in luce le tensioni tra tradizione sportiva, regolamenti e mercato globale. La vicenda solleva interrogativi non solo per l’immediato, ma anche per il futuro del modello sportivo nazionale ed europeo.
Il via libera “straordinario” e il nodo San Siro
Tutto è partito dall’impossibilità di utilizzare San Siro durante il periodo delle Olimpiadi invernali. Per questo motivo, la sfida tra Milan e Como — due realtà lombarde accomunate da una crescente visibilità internazionale — aveva trovato un’inedita soluzione: disputarsi in Australia.
La UEFA, inizialmente, aveva espresso parere favorevole, riconoscendo la particolarità della situazione e la necessità di garantire continuità all’evento. Tuttavia, l’autorizzazione era arrivata con una premessa importante: si trattava di un caso eccezionale, non di un precedente destinato a ripetersi nel panorama europeo.

Il comunicato ufficiale
Poche ore dopo il via libera, è arrivato il comunicato ufficiale della UEFA, che ha voluto precisare la propria posizione. L’organo continentale ha chiarito che, pur comprendendo le difficoltà logistiche legate a San Siro, la disputa di partite nazionali fuori dal continente europeo non rientra tra le pratiche consentite.
Il match si giocherà, dunque, a Perth in Australia: una scelta affascinante ma in contrasto con i principi di territorialità. La UEFA ha concluso ribadendo la necessità di tutelare l’identità delle competizioni nazionali, invitando le federazioni a evitare che esigenze commerciali o organizzative superino i confini sportivi stabiliti.