La Serie A dice addio a una “leggenda” | Club e Lega ancora sotto choc, calcio italiano in lutto

Stadio San Siro, Milano (IMAGO)
Tutto il mondo del calcio italiano oggi è in lutto e piange una leggenda che ha lasciato il segno nella Serie A
Nella giornata di oggi è arrivata la triste notizia: il calcio italiano e il mondo dello sport piangono la scomparsa di uno dei volti più noti e riconoscibili degli anni Ottanta e del primo decennio dei Duemila.
Una figura che, con professionalità e passione, ha saputo entrare nelle case di milioni di tifosi, diventando un punto di riferimento per più generazioni.
La Serie A, così come tutti i club della massima serie, perde non solo un pilastro comunicativo, ma anche una voce capace di raccontare il calcio con autenticità e vicinanza alla gente.
La sua scomparsa lascia oggi un vuoto profondo nel cuore di tutti gli appassionati di calcio. In tanti, nel corso degli anni, si erano affezionati alla sua figura. Si è spento all’età di 79 anni, lasciando amici, colleghi e familiari che oggi ne piangono la perdita.
L’inizio della sua carriera
Nasce in Sardegna nel 1946 e debutta nei teleschermi nel 76 dopo tanti anni di gavetta, con una intervista a due star del tennis come Panatta e Pietrangeli. Successivamente arriverà la parentesi che lo ha fatto conoscere ai più. Il calcio.
Affezionato alla Fiorentina e al Cagliari ha trasmesso la sua passione a tutti i telespettatori. Il suo lavoro ha contribuito a costruire un immaginario collettivo che ancora oggi accompagna i ricordi di chi ama questo sport.
Addio a Franco Ligas, volto storico del giornalismo sportivo
Il mondo del calcio e del giornalismo piange la scomparsa di Franco Ligas, spentosi all’età di 79 anni. Ligas ha costruito una carriera fatta di gavetta, passione e professionalità. Dopo l’abilitazione all’insegnamento scelse la strada del giornalismo. Da lì un percorso che lo ha portato a raccontare con voce e stile inconfondibili il pugilato e il calcio, le sue due grandi passioni.
Volto storico di Mediaset, per la quale ha lavorato oltre trent’anni tra gli anni Ottanta e i primi Duemila, Ligas ha seguito e raccontato praticamente tutto: cavalli, basket, ciclismo, fino alle discipline che più amava. In pensione dal 2013, non aveva mai smesso davvero di osservare e commentare il calcio, mantenendo vivo quel filo che lo legava al pubblico. Oggi la sua scomparsa lascia un vuoto enorme, difficile da colmare, tra gli appassionati che negli anni avevano imparato a riconoscere e apprezzare la sua voce e il suo modo unico di fare giornalismo.