“Azzurri al Mondiale di diritto”: annuncio prima di Italia-Norvegia | La proposta

Luciano Spalletti, allenatore dell'Italia (Credits: Mirko Barbieri)
L’annuncio prima di Italia-Norvegia: “Azzurri al Mondiale di diritto”. La proposta interessante arriva prima della gara degli Azzurri
Venerdì 6 giugno l’Italia scenderà in campo per la sua prima gara delle qualificazioni al Mondiale 2026, che si disputerà in tre paesi: Stati Uniti, Messico e Canada.
Per la Nazionale guidata da Luciano Spalletti, la sfida contro la Norvegia rappresenta un vero crocevia. La formazione allenata da Solbakken è infatti considerata la principale rivale degli Azzurri nella corsa al primo posto del girone.
Dopo due edizioni consecutive senza partecipazione alla Coppa del Mondo, l’Italia è chiamata a invertire la rotta. Un’ulteriore mancata qualificazione sarebbe un colpo durissimo per un paese che vive e respira calcio da sempre.
Per il match di venerdì, Spalletti dovrà fare i conti con alcune assenze pesanti, soprattutto in difesa, oltre a quella dell’attaccante Moise Kean.
Il nuovo format del Mondiale
Il prossimo Mondiale sarà il primo a vedere la partecipazione di 48 squadre, 16 in più rispetto alle edizioni precedenti. Questo nuovo format, aumenta le possibilità di qualificazione per le nazionali europee, Italia compresa.
La partita inaugurale si giocherà l’11 giugno 2026 allo storico Stadio Azteca di Città del Messico, mentre la finale si disputerà il 19 luglio al MetLife Stadium di New York. Una cornice spettacolare per una competizione che si preannuncia come la più affascinante di sempre. Nel frattempo, un grande ex calciatore ha lanciato una proposta audace riguardo il sistema di qualificazione, che potrebbe alimentare il dibattito nei prossimi mesi.

La proposta
L’ex campione brasiliano Zico si è espresso con toni critici, in un’intervista rilasciata al Messaggero Veneto, riguardo le mancate qualificazioni dell’Italia agli ultimi due Mondiali. Le sue parole non sono passate inosservate: “Io credo che le Nazionali che hanno fatto la storia debbano partecipare di diritto a un Mondiale. L’Italia non può contare come Andorra, il Brasile non è la Bolivia”. Secondo Zico, insomma, ci dovrebbe essere un accesso privilegiato per le grandi storiche del calcio, indipendentemente dai risultati sul campo. Una visione che andrebbe però contro il principio meritocratico su cui si fonda lo sport.
Una simile riforma, per quanto favorevole agli Azzurri, minerebbe i valori autentici dello sport: l’idea che ogni squadra, grande o piccola, debba guadagnarsi la qualificazione sul campo. È bello poter vedere paesi piccoli conquistarsi il diritto di partecipare al Mondiale. Zico ha poi concluso con una riflessione amara sul calcio moderno, mettendo in risalto il divario tra le generazioni: “È cambiato tutto. I calciatori oggi vivono in un altro mondo, e non è colpa loro. Stanno chiusi nella loro bolla e comunicano solo attraverso i social. I ragazzi di oggi hanno un aereo privato… io, al Moretti, a fine allenamento mi lavavo con l’acqua che usciva da un tubo di gomma, perché la doccia si era rotta”.