Verona, da chi ripartire per la stagione 2025/26

Casper Tengstedt. attaccante del Verona, (Imago)
Il Verona è riuscito a salvarsi: dopo una stagione vissuta sempre sul limite, i gialloblù hanno mantenuto la categoria per tre punti
La salvezza, un traguardo che, per come si era messo l’anno, vale oro per il Verona. Paolo Zanetti, spesso con fatica, ma con concretezza, ha raggiunto la salvezza in Serie A.
Non è stata una stagione semplice, né per il club né per l’ambiente, con cali di forma e identità a tratti smarrita: il Verona ha vissuto mesi complessi. Ma nonostante questo, ha trovato la forza nei momenti decisivi, soprattutto contro le dirette concorrenti e questo ha fatto la differenza.
Zanetti ha dato una struttura tattica, anche se la squadra ha segnato poco (34 gol), e ha saputo stringere i denti e tenere il campo con dignità. Certo, i numeri restano non positivi: 66 gol subiti e una differenza reti di -32. Ma l’obiettivo era salvarsi e quindi missione compiuta.
Serve però una riflessione per il futuro, perché salvarsi deve diventare il punto di partenza. L’allenatore veneto ha già lanciato segnali chiari: valorizzare la rosa, tenere i leader tecnici, lavorare sull’equilibrio tra corsa e pensiero. Ma chi sono gli uomini che hanno aiutato a raggiungere la salvezza e dai quali ripartire?
Sarr, Tengstedt e Duda: scintille e certezze da cui ripartire
Lo svedese, pur tra alti e bassi, ha chiuso la stagione con 4 gol e una fantamedia di 6,26, andando a voto 29 volte. Non è stato continuo, ma ha mostrato capacità di muoversi tra le linee. Il suo atletismo e il fiuto del gol in area lo rendono un elemento da monitorare e da far crescere: con più lucidità sotto porta, può diventare ancora più pericoloso. Tengstedt invece ha portato maggiore concretezza e intelligenza. Il danese ha realizzato 6 reti e confezionato 4 assist in 23 apparizioni, con una notevole fantamedia di 6,7. Ha saputo legare il gioco e colpire quando serviva, risultando decisivo in partite chiave.
Più continuo, più efficace e forse più maturo nei momenti chiave. Tengstedt è stato una delle certezze a cui Zanetti si è aggrappato per restare in Serie A. Accanto a loro va inserito anche Ondrej Duda, autentica colonna portante del centrocampo gialloblù. Lo slovacco ha chiuso con una media voto di 5,98, condendo la stagione con 1 gol e 3 passaggi vincenti. Ma i numeri raccontano solo in parte il suo contributo: è stato il regista silenzioso della squadra, sempre presente nel cuore del gioco.

Continuità, sacrificio e una scommessa per il futuro
Lazovic ha lasciato il segno nonostante le sole 24 presenze: 2 gol, 3 assist e una fantamedia di 6,31, accendendo spesso la manovra offensiva. Più costante invece Tchatchoua, con 36 presenze, 2 gol e 3 assist: tanta corsa e generosità, ma anche 6 ammonizioni e un rosso che ne hanno frenato la media, ferma a 5,90.
Poca resa offensiva per Suslov (0 gol, 1 assist, media 5,76), ma tanta sostanza. Ha garantito equilibrio e applicazione su entrambe le fasi, diventando un riferimento tattico sottotraccia. Il nome da cerchiare in rosso per la prossima stagione è Abdou Harroui. Arrivato dal Frosinone per 1,2 milioni, ha giocato solo 10 partite per colpa di un infortunio, ma con 1 gol, 2 assist e una media di 6,40 ha dimostrato di poter essere un valore aggiunto. Se dovesse trovare la giusta continuità fisica, potrebbe diventare un centrocampista chiave nel Verona di Zanetti e non far sentire la mancanza di Belahyane.