Paris Saint-Germain, Luis Enrique: “Dembelé ha fatto un lavoro straordinario, siamo migliorati tutti”

Luis Enrique (IMAGO)
L’intervista dell’allenatore del Paris Saint-Germain Luis Enrique, al termine della finale di Champions League contro l’Inter
Si è da poco conclusa la finale di Champions League nella splendida cornice dell’Allianz Arena. La sfida è stata controllata dal PSG per tutti i 90 minuti, grazie alla una grande determinazione dei campioni di Francia.
Paris Saint-Germain-Inter è terminata con il risultato di 5-0 grazie alle reti di Hakimi, Doue (doppietta) e Kvaratskhelia. Il Psg dunque si laurea campione d’Europa per la prima volta nelle sua storia, portando a casa il fatidico “Triplete“.
Al termine di Psg-Inter, Luis Enrique è intervenuto ai microfoni nella consueta intervista post-partita: analizzando i momenti decisivi della gara e parlando dell‘approccio dei suoi ragazzi.
Per il Paris Saint-Germain la stagione non è ancora finita. A partire dal 18 giugno, il club parigino sarà impegnato nel Mondiale per Club, dove affronterà le squadre più prestigiose del panorama calcistico mondiale. Il PSG sarà l’unica rappresentante della Francia nella competizione.
L’intervista post-partita di Luis Enrique
L’allenatore del Psg ha esordito dicendo: “Se ti devo dire la verità, questa settimana la pressione più grande è stata gestire l’ambiente. Con i giocatori ho cercato di abbassare la pressione per arrivare alla partita per giocare un buon calcio“.
Per poi continuare: “A volte in finale capita di giocare male, e l’Inter è una grande squadra. Voglio citare anche Dembelé anche per il suo lavoro di pressione, è stato incredibile“.

Le parole dell’allenatore spagnolo
Luis Enrique ha poi aggiunto: “Credo che la cosa importante sia stato cambiare la squadra per creare un nuovo percorso. Mbappé è andato al Real Madrid, e abbiamo preso i giocatori per migliorare la squadra, tutti sono cresciuti e tutti hanno fatto fare un balzo in avanti al team”.
Infine ha concluso dicendo: “Mia figlia è con me dal giorno in cui se n’è andata via. Non è con me fisicamente, ma spiritualmente tutti i giorni, e non serviva una finale di Champions League, la sento comunque. Voglio ricordare quello che di buono ha fatto per me e la mia vita, dove si nasce e si muore”