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Italia, Gattuso:”I giocatori che abbiamo a disposizione sono di grande valore. Su Chiesa e Acerbi…”

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Gennaro Gattuso, nuovo CT della Nazionale (Imago)

Ecco le prime parole di Gennaro Gattuso, nominato nuovo CT della Nazionale Italiana al posto di Luciano Spalletti

Inizia ufficialmente l’era di Gennaro Gattuso sulla panchina dell’Italia. Il campione del mondo del 2006 prende il posto di Luciano Spalletti, sollevato dall’incarico dopo un europeo deludente e una fase di transizione complessa per la Nazionale.

Gattuso, reduce dall’esperienza in Croazia con l’Hajduk Spalato, vanta già un buon bagaglio da allenatore, con precedenti in Serie A sulle panchine di Milan e Napoli.

Il suo compito sarà quello di ricompattare un gruppo ferito e cercarlo di guidare verso la qualificazione al Mondiale 2026, obiettivo da non fallire dopo l’amara assenza nelle ultime due edizioni.

Vediamo, in seguito, le dichiarazioni di Gennaro Gattuso rilasciate durante la conferenza stampa di presentazione come nuovo CT azzurro.

Le dichiarazioni di Gennaro Gattuso

Gennaro Gattuso ha iniziato la conferenza stampa di presentazione come nuovo CT azzurro affermando: “Essere qui è un sogno che si realizza. So che non sarà facile, ma nella vita nulla lo è. Spero di essere all’altezza di questa sfida. Insieme al mio staff siamo consapevoli del grande lavoro che ci attende, ma abbiamo anche la convinzione di poter fare bene. Sarà fondamentale trasmettere energia e messaggi positivi. I giocatori ci sono, il nostro compito sarà quello di metterli nelle condizioni migliori per esprimere tutto il loro potenziale. L’obiettivo è chiaro: riportare l’Italia ai Mondiali, un traguardo fondamentale per il nostro Paese.

In seguito ha parlato di: “La nostra Nazione ha bisogno di entusiasmo, di riscoprire il piacere di stare insieme, soprattutto nei momenti di difficoltà. È proprio in quei frangenti che dobbiamo restare uniti, stringerci l’uno all’altro e guardare avanti con fiducia. Nella mia mente è tutto molto chiaro: la priorità è ritrovare l’entusiasmo, quella scintilla che accende l’orgoglio e la passione. Chi arriva a Coverciano deve sentirsi parte di qualcosa di speciale. Dobbiamo costruire un gruppo solido, una vera famiglia. Perché prima ancora dei moduli o delle strategie tattiche, è il senso di appartenenza che fa la differenza.

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Gennaro Gattuso, commissario tecnico Italia (Imago)

Le parole del nuovo CT della Nazionale

Successivamente Gattuso ha risposto alla domanda di un giornalista parlando di Federico Chiesa: “In questi giorni ho avuto modo di sentire ben 35 giocatori: con ognuno di loro ho fatto una chiacchierata, un confronto diretto e sincero. Tra coloro che al momento sono rimasti fuori, c’è anche Federico Chiesa, un calciatore che possiede caratteristiche ben definite e che, se ritroverà continuità, potrà sicuramente darci una mano. A lui ho detto chiaramente che deve lavorare per tornare a esprimersi con costanza: sarà il campo, come sempre, a parlare e a determinare chi potrà davvero contribuire al nostro percorso.

Ha poi proseguito parlando dell’impronta che intende dare sia durante gli allenamenti che in partita: Chi non dà il 100% non può far parte del mio gruppo. Ho già allenato diversi di questi ragazzi negli anni e sanno perfettamente cosa pretendo. Dal primo giorno di allenamento voglio massima intensità, concentrazione e serietà. In campo non basta impegnarsi, bisogna superare i propri limiti. Mi aspetto che ogni giocatore dia il 1000% ogni singolo giorno, perché solo così si costruisce una squadra vincente”.

Le parole di Gattuso su Acerbi e le possibili convocazioni

Gattuso ha poi parlato del caso Acerbi: “Con Acerbi non ho parlato. Parliamo di un calciatore che ha dato e continua a dare molto al calcio italiano. La situazione che lo ha coinvolto non mi ha toccato in prima persona, quindi non c’è nulla da chiarire con me. Nonostante questo, tra noi c’è sempre stata grande stima e rispetto reciproco. Tra i 35 giocatori che ho chiamato, ho contatto profili più giovani, giocatori che ritengo possano offrire molto al gruppo in questa fase del nostro percorso.

Infine ha concluso parlando del:I giocatori che abbiamo a disposizione sono di grande valore. Parliamo di atleti che, per qualità tecniche e potenziale, possono tranquillamente essere considerati tra i primi dieci al mondo nei rispettivi ruoli. Tuttavia, c’è un dato che dovrebbe farci riflettere profondamente: nel nostro campionato il 68% dei giocatori è straniero, mentre soltanto il 32% è italiano. Questo squilibrio rischia di ostacolare la crescita dei nostri giovani talenti. Dopo la categoria Under 19, infatti, molti ragazzi sembrano perdersi lungo il percorso, senza riuscire a compiere quel salto decisivo nel calcio professionistico. È qui che dobbiamo intervenire. Serve un sistema che dia ai nostri giovani non solo spazio, ma soprattutto fiducia, opportunità concrete e un ambiente che favorisca lo sviluppo. Solo così potremo garantire un futuro solido e competitivo al calcio italiano.”