Napoli, Spalletti conferma l’addio: chi sarà il nuovo allenatore?

Comincia il toto allenatore del Napoli dopo l'annuncio della separazione da Luciano Spalletti: chi lo sostituirà?

Spalletti Napoli intervista
29 Maggio 2023

Redazione - Autore

Trova conferma l’annuncio del presidente Aurelio De Laurentiis, il quale nella puntata di “Che tempo che fa” andata in onda domenica 28 maggio ha espresso la volontà di Spalletti di prendersi un anno sabbatico. All’indomani di questa dichiarazione, lo stesso allenatore campione d’Italia ha comunicato che il prossimo anno interromperà la propria attività, sancendo, difatti, l’addio al Napoli in maniera definitiva. A questo punto diventa importante capire chi sostituirà il 64enne toscano sulla panchina azzurra. In vista della prossima stagione, analizziamo i vari candidati attualmente in corsa per il ruolo di successore di Spalletti come guida tecnica dei partenopei.

Spalletti: “Ho bisogno di riposo, non allenerò altre squadre”

Queste le parole pronunciate dall’attuale allenatore del Napoli durante l’evento Inside the Sport 2023, il calciomercato tra business e pallone tenutosi a Coverciano: A volte per troppo amore ci si lascia, alla mia età posso decidere di fare qualsiasi cosa. Quando si ha davanti una città come Napoli che merita delle cose, bisogna domandarsi se siamo in grao di mettere o meno a disposizione. Lo scorso anno siamo arrivati terzi e siamo stati criticati. Ho deciso per questo di fare un passettino indietro in vista della prossima stagione.

Spalletti Napoli

Poi Spalletti prosegue: “Napoli non merita cose normali, di più. Ha avuto allenatori fortissimi e il giocatore più forte al mondo. Noi abbiamo attecchito dal passato per creare questa squadra perché Sarri è un maestro, Ancelotti il numero uno, Benitez internazionale e Gattuso passionale”.

de laurentiis napoli

Ulteriori precisazioni sull’annuncio del presidente azzurro: “De Laurentiis ha comunicato quanto ci siamo detti alla prima cena e mi fa piacere l’abbia fatto. Mi mancherà un po’ tutto e me ne accorgerò quando giocherà il Napoli. Adesso devo allenare Matilde, una figlia piccola con la quale non sono mai stato insieme. Ho bisogno di riposarmi, mi sento un po’ stanco. Non allenerò né il Napoli né altre squadre e nulla può farmi cambiare idea. Si diventa grandi per le decisioni che si prendono. L’ho deciso io perché non sono in grado di restituire quello che ricevo”.

Da Luis Enrique ad Italiano: chi sarà il nuovo allenatore del Napoli?

La separazione di Spalletti dal Napoli dimostra che nel calcio tutto può cambiare in un attimo. A De Laurentiis spetta adesso l’arduo compito di scovare l’identikit adeguato per rimpiazzare l’allenatore di Certaldo.

Napoli Luis Enrique

Secondo le prime indiscrezioni, i principali candidati a raccogliere l’eredità spallettiana sotto al Vesuvio sarebbero Luis Enrique, Vincenzo Italiano e Thiago Motta. Lo spagnolo ex Roma ambisce ad una panchina di spessore dopo il periodo di pausa preso in seguito all’esperienza da commissario tecnico della Nazionale spagnola. L’ufficializzazione di Pochettino al Chelsea riduce le possibilità di un suo approdo in Premier League, ma anche il Tottenham è scoperto.

Italiano Fiorentina

Gli altri due sono profili più simili: entrambi stanno vivendo in prima persona il calcio italiano contemporaneo, sono reduci da un’ottima annata rispettivamente alla Fiorentina e al Bologna e propongono uno stile di gioco propositivo in linea con le idee di Spalletti. Più staccate al momento le quotazioni di Sergio Conceição, Gian Piero Gasperini e Rafael Benítez

Contratto in scadenza nel 2024 per l’ex calciatore di Parma, Inter e Lazio che ha concluso la stagione al Porto da secondo in classifica alle spalle del Benfica, uscendo ai quarti di Champions League contro i nerazzurri. Dopo sette anni sembra, invece, giunto al capolinea il matrimonio tra il Gasp e l’Atalanta: chissà che l’allenatore di Grugliasco non voglia mettersi in gioco in un nuovo progetto. Infine sarebbe un romantico ritorno quello di Benítez, già al Napoli tra il 2013 e il 2015. Dall’alto della sua esperienza, senza dubbio il classe 1960 garantirebbe alla causa azzurra un’impronta internazionale.

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