Milan, Conceição: “Primo tempo equilibrato. I cambi non sono riusciti ad aiutarci”

Ecco le parole dell’allenatore del Milan, Sergio Conceição, dopo la partita della sua squadra contro l’Atalanta

È terminato poco fa il match di Serie A delle 20:45 tra il Milan di Sergio Conceição e l’Atalanta di Gian Piero Gasperini.

La gara è terminata per le 0-1 per l’Atalanta che è riuscita a passare in vantaggio grazie al gol di Ederson al 62′.

Varia la classifica dopo questo risultato, con i nerazzurri che salgono a 64 punti e consolidano il terzo posto. I rossoneri invece rimangono al nono posto con 51 punti, in attesa del ritorno di Coppa Italia contro l’Inter.

Vediamo dunque l’analisi del match dell’allenatore portoghese durante la consueta intervista post partita.

Le parole dell’allenatore del Milan

Sergio Conceição ha iniziato analizzando la partita: “Il primo tempo è stato equilibrato. L’Atalanta è una bella squadra con ottimi giocatori ma non ci ha messo troppo in difficoltà, nel finale abbiamo avuto qualche situazione per passare in vantaggio. Anche all’inizio del secondo tempo abbiamo creato e non abbiamo avuto precisione nell’ultimo passaggio. Ho cambiato modulo passando a 4 per provare a pareggiare”.

Ha poi proseguito riguardo i cambi: “I giocatori devono aver in testa che la partita più importante è sempre la prossima. Oggi purtroppo i cambi non sono riusciti ad aiutarci tanto, era difficile riuscire ad incidere. Sottil l’ho inserito in una posizione che non è la sua. Ci è mancata la solita grinta”.

Milan-Atalanta, il commento di Conceição

L’allenatore portoghese ha proseguito su ciò che accadrà nei prossimi mesi: “Il mio futuro? Dobbiamo avere a personalità di lavorare oggi per essere migliori domani. Il mio futuro non dipende da niente, conta solo lavorare domani per preparare il derby e provare ad arrivare in finale”.

Conceição ha concluso l’intervista così: “Da quando sono arrivato qua hanno parlato subito di altri allenatori, per il gruppo è un problema perché tante voci non ci portano stabilità, non è facile ne per me ne per loro, è un problema di rispetto. Lavoro nel calcio da 40 anni quindi so come funziona, mi dispoiace solo per i ragazzi che lavorano tutti i giorni”.