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Lazio, Sarri: “Tavares e Dele-Bashiru sono due libri da scrivere. Belahyane? Mi piace”

Lazio, Sarri: "Tavares e Dele-Bashiru sono due libri da scrivere. Belahyane? Mi piace"

Maurizio Sarri, allenatore Lazio (imago)

Maurizio Sarri è intervenuto ai microfoni dei giornalisti per la conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore della Lazio

Maurizio Sarri è pronto a inaugurare un nuovo capitolo della sua carriera alla guida della Lazio. Dopo aver allenato i biancocelesti dal 2021 al 2024, l’allenatore toscano ha fatto ritorno nella Capitale per raccogliere l’eredità di Marco Baroni, alla guida della squadra nella passata stagione.

Per Sarri si tratta di un ritorno importante, accompagnato da nuovi obiettivi e dalla voglia di rilanciare la Lazio, in Italia e in Europa. La sua precedente esperienza in biancoceleste è stata segnata da alti e bassi, ma anche da una crescita complessiva della squadra sul piano del gioco e dell’identità tattica.

L’allenatore toscano porta con sé un bagaglio di esperienze di altissimo livello. Dopo gli inizi nelle categorie minori, si è affermato sulla scena internazionale alla guida del Napoli, dove ha imposto un gioco brillante e spettacolare, capace di incantare tifosi e addetti ai lavori. Il suo percorso è poi proseguito in Inghilterra, al Chelsea, con cui ha conquistato l’Europa League nella stagione 2018/2019. Rientrato in Italia, ha guidato la Juventus alla vittoria dello scudetto nella stagione 2019/2020.

Vediamo, in seguito, le sue dichiarazioni rilasciate durante la conferenza stampa di presentazione.

Le parole di Maurizio Sarri

Maurizio Sarri, nuovo allenatore della Lazio, ha iniziato al conferenza stampa di presentazione affermando: “Nella mia prima esperienza qui ho attraversato un periodo in cui le mie difficoltà personali erano più grandi di quelle professionali e in quel momento era giusto fermarsi. Si riparte, con delle difficoltà, dobbiamo sfruttarle in maniera positiva rafforzando il gruppo. Siamo una squadra che arriva da due settimi posti, abbiamo bisogno di miglioramenti, se non arriveranno dal mercato dovranno arrivare miglioramenti dal lavoro quotidiano. In un momento difficile come questo i tifosi si arrabbiano giustamente, ma poi son qui, questo intendevo quando ho detto che la lazialità ti invade, è uno dei motivi per cui sono tornato”.

Ha proseguito parlando di: “Quando mi hanno spiegato che non avremmo potuto fare mercato ho pensato che il presidente mi aveva fregato (ride, ndr). La mia decisione ormai era presa, non mi sembrava giusto lasciare per via delle difficoltà, nei confronti della società, della squadra e dei tifosi. Ho avuto anche altre proposte in Serie A, in Arabia e in sud America, ma ho scelto la Lazio per il legame che sento con l’ambiente. L’obbiettivo deve essere quello di costruire una buona base per poter poi intervenire in futuro. Questa squadra avrebbe bisogno di qualcosa per fare un salto di qualità, visto che non possiamo in questo momento l’obbiettivo primario è migliorare i calciatori che abbiamo. Dobbiamo mettere tutte le energie per migliorare attraverso il lavoro, con determinazione il miglioramento è possibile. Il rischio è che le squadre che ti sono arrivate poco dietro ti possano superare è chiaro, il nostro obbiettivo deve essere solo il miglioramento della base, in attesa di due o tre innesti che arriveranno quando sarà possibile. Nel calcio attuale la parte economica è determinante, noi faremo del nostro meglio“.

Lazio, Sarri: "Tavares e Dele-Bashiru sono due libri da scrivere. Belahyane? Mi piace"
Maurizio Sarri, allenatore Lazio (imago)

Le dichiarazioni del nuovo allenatore della Lazio

Il nuovo allenatore biancoceleste ha poi dichiarato: Tavares e Dele-Bashiru sono due libri da scrivere. Nuno tatticamente è meglio di come pensavo, il suo passato al Benfica deve avergli lasciato qualcosa di importante, mentre Dele è un ragazzo di grande forza che se riesce ad imparare qualche movimento ci potrà dare una grande mano. Avremmo voluto lavorare anche su qualche modulo alternativo, il rischio di mandare in confusione il gruppo era troppo elevato. La mia prima Lazio aveva un livello di esperienza molto più alto, lì siamo andati a raccogliere, mentre qui c’è da seminare. I paragoni con la mia prima esperienza sono inutili, era una situazione completamente diversa, probabilmente questa è una squadra che dal punto di vista puramente tecnico ha qualcosa in meno, probabilmente ha qualcosa in più sotto l’aspetto fisico. Mi sento addosso l’obbligo di dare tutto, non posso garantire risultati, solamente la mia professionalità, il mio impegno, la mia anima e il mio cuore. Non basterà, abbiamo bisogno anche che la gente ci stia accanto, dal mondo laziale mi aspetto che sia partecipe al 100%. Sarà il percorso che ci dirà chi deve giocare di più, non si può pensare di avere una gerarchia dopo così pochi giorni di lavoro. Provstgaard ha una grande attitudine al lavoro, è destinato a crescere e a fare una carriera di buon livello, stiamo lavorando per mettere a posto un po’ di difetti“.

Ha concluso dicendo: Insigne? La lista dei desideri dopo il blocco del mercato l’ho cancellata. Ho un grande rapporto con Lorenzo, ma in questo momento stando a quello che mi dice il presidente non ci sono queste possibilità. Contro Gasperini sono sempre partite dure e difficili, la sua Atalanta quando stava bene fisicamente era dura, raramente ricordo dei pareggi contro l’Atalanta, cercheremo di renderle partite speciali. Il derby è la partita più emotivamente costosa dell’anno, quando uscivo dai derby stavo un giorno a letto perché è una gara che ti prosciuga. Ritiro a Formello? Una piacevole sorpresa, ci stiamo trovando bene. Ci piacerebbe avere un bagno di folla in questo ritiro. La Lazio di Baroni mi impressionava dal punto di vista emozionale nel corso della gara, più che a livello tattico. Belahyane mi piace, ha una bella gestione della palla, tra un mese vi dirò se può fare la mezz’ala. Cataldi e Rovella? Chi meriterà di più giocherà di più. Zaccagni capitano? Se la squadra lo vorrà, assolutamente sì. Isaksen ha la mononucleosi, aspettiamo che si negativizzi. Per Dia invece solo un colpo subito, dovrebbe tornare in gruppo tra un paio di giorni al massimo”.