Torino, Baroni: “Zapata è un punto di riferimento, su di lui contiamo molto”

Marco baroni, allenatore Torino (imago)
Le prime parole di Marco Baroni come allenatore del Torino nella conferenza di presentazione di venerdì 1º agosto
Dopo essere stato ufficializzato come nuovo allenatore del Torino il 5 giugno, Marco Baroni è stato presentato nella giornata odierna (1º agosto) in conferenza stampa.
L’allenatore è subentrato a Paolo Vanoli, il quale, dopo una sola stagione sulla panchina granata (2024/25), è stato sostituito dall’ex allenatore di Verona e Lazio.
Baroni arriva alla corte di Cairo dopo avere anch’egli passato una sola stagione (sempre 2024/25) sulla panchina della sua ormai ex squadra (Lazio), pronto a rilanciarsi e a competere per nuovi traguardi e obiettivi.
Di seguito ecco le parole della prima conferenza stampa del nuovo allenatore del Torino, che recentemente ha firmato un contratto che lo lega al club granata fino al 2027.
La conferenza stampa di Marco Baroni
L’allenatore si presenta: “La base per me è una sola: il lavoro. Non amo gli slogan a effetto, preferisco concentrarmi sulla costanza quotidiana, sull’impegno condiviso con squadra e staff. Ogni giorno dev’essere una conquista, un piccolo passo in avanti. Il mio obiettivo è trasmettere ai ragazzi il valore dell’emotività in campo: voglio un gruppo che si doni, che giochi con coraggio e si riconosca in ciò che rappresenta.”
Ha continuato: “Il ritiro è stato un momento centrale: non solo per i test sul campo, ma per cominciare a toccare con mano l’identità della squadra. Ogni giorno vedo negli occhi dei miei ragazzi la voglia di costruire qualcosa. È chiaro che il mercato lungo condiziona tutti, anche noi allenatori. Ma la mia concentrazione è massima su chi c’è adesso, poi con società e dirigenza il confronto è continuo per valutare cosa può ancora essere migliorato.”

Le parole del nuovo allenatore del Torino
Marco Baroni ha proseguito: “Un contesto molto coeso. Ho percepito subito l’importanza della parola ‘insieme’: non riguarda solo i giocatori, ma ogni persona che lavora attorno al Toro. Voglio che questa squadra parli la stessa lingua dei tifosi: quella della passione. Ogni azione deve avere un significato, ogni gesto tecnico dev’essere accompagnato da un’emozione. La gente si merita una squadra che non si risparmia mai.”
L’allenatore ha poi concluso: “Ho provato diverse soluzioni: il 3‑4‑3 mi è servito per mettere alcuni giocatori nelle condizioni ideali, ma credo molto nella spinta sugli esterni che il 4‑2‑3‑1 può dare. Dipenderà anche dalle caratteristiche degli interpreti. Quanto a Zapata, è un punto di riferimento per noi: sta lavorando per ritrovare la forma migliore. Mentalmente c’è sempre stato. Sa bene cosa significa essere un leader e non ha bisogno di stimoli esterni. Su di lui contiamo molto.“