Lecce, Di Francesco: “Kristovic? È un ottimo attacante. Pierret lo vedo come regista. E su Banda…”

Eusebio Di Francesco, allenatore del Lecce (imago)
Le parole nella conferenza stampa di presentazione di Eusebio Di Francesco, nuovo allenatore del Lecce per la prossima stagione
Dopo l’annuncio di qualche giorno fa, ecco le prime parole del nuovo allenatore della squadra giallorossa Eusebio Di Francesco.
Dopo l’ultima stagione al Venezia terminata con la retrocessione in Serie B, l’allenatore classe 1969 intraprende una nuova avventura in Serie A.
Di Francesco ha firmato un contratto che lo lega alla squadra pugliese fino al 30 giugno 2026, con rinnovo automatico in caso di salvezza.
Vediamo ora quali sono state le sue prime parole nella consueta conferenza stampa di presentazione.
Lecce, le parole di Eusebio Di Francesco
L’allenatore del Lecce ha iniziato così la conferenza stampa: “Ringrazio il direttore, il presidente e la società per questa opportunità. Mi manca qualcosa però. Il mio pensiero va a Graziano Fiorita, un vero amico”.
Di Francesco ha poi proseguito: “Oggi le caratteristiche dei giocatori fanno la differenza ancor più del sistema di gioco, terzini come Veiga e Gallo sono predisposti alla fase offensiva, vogliamo mettere in campo delle coppie con caratteristiche differenti per garantire equilibrio e offrire soluzioni diverse. Kristovic ha mostrato di essere un ottimo attaccante, ma ci sono molti giocatori interessanti, anche giovani. Banda ha bisogno di ritrovare smalto, perché due anni fa ha mostrato grandi cose, bisogna fargli trovare fiducia sotto l’aspetto mentale. Le ali devono avere il pensiero dell’uno contro uno.

Le parole del nuovo allenatore del Lecce
Eusebio Di Francesco ha poi parlato del modo di giocare:” Che noia sarebbe se tutti gli allenatori pensassero allo stesso modo? E’ giusto portare qui a Lecce quello che io sento. So quello che voglio dai miei ragazzi, abbiamo bisogno del dialogo, non esiste un solo metodo per avere risultati. Useremo il 4-3-3, ma non esiste un solo modulo, è questo che prevede il calcio moderno, a volte si cambia in funzione dell’avversario, la costruzione dal basso serve per fare goal, si attira la squadra per fare provare a fare male, l’obbiettivo è fare goal, ma la costruzione è determinata anche dagli avversari.“
Infine ha concluso parlando del futuro centrocampo:” Il centrocampista centrale sarà più mediano o regista puro? Pierret è un regista, ha fisicità e tecnica, il regista deve saper verticalizzare. Il nostro regista deve saper difendere, avere impatto fisico e passarla ai compagni. Helgason è più trequartista, che ruolo ha nel 4-3-3? La mezz’ala deve essere un po’ un trequartista, al di là del sistema di gioco, il calcio è dinamico, la nostra forza quest’anno deve essere l’equilibrio.”