Home » Fantacalcio News » Lazio, Sarri: “Tavares è forte ma anarchico, Rovella? È un top. E su Guendouzi…”

Lazio, Sarri: “Tavares è forte ma anarchico, Rovella? È un top. E su Guendouzi…”

SARRI DICHIARAZIONI

Maurizio Sarri, allenatore Lazio (crediti: Andrea Rosito)

Ecco le prime dichiarazioni di Maurizio Sarri dopo aver accettato di tornare di nuovo ad allenare la Lazio

Il valzer delle panchine estive ha portato con sé un ritorno inaspettato ma carico di significato: Maurizio Sarri è stato scelto dalla Lazio per sostituire Marco Baroni alla guida della squadra biancoceleste.

Dopo una breve pausa dal mondo del calcio, il neo allenatore tornerà ad allenare proprio da dove si era fermato: dalla Lazio.

Reduce da una stagione contraddistinta da alti e bassi, la dirigenza biancoceleste ha deciso di riaffidare le chiavi della squadra a un allenatore che conosce bene l’ambiente e le sue dinamiche. Sarri, ex di Empoli, Napoli, Chelsea e Juventus, tornerà ufficialmente in panchina nella stagione 2025/2026, con l’obiettivo di rilanciare una squadra che vuole ritrovare continuità e ambizione.

Il primo appuntamento del nuovo corso biancoceleste sarà in trasferta contro il Como, una sfida che segnerà il debutto del “Sarri bis” e che darà già indicazioni preziose sulle prospettive della nuova Lazio.

Le parole dell’allenatore biancoceleste

Il neo allenatore biancoceleste ha parlato di queli che saranno i suoi nuovi giocatori: “Tavares è l’unica incognita che avremo nel nostro reparto difensivo, è un giocatore anarchico che ha bisogno di lavoro, ma se lo facciamo nel modo giusto diventerà fortissimo.”

Non mancano anche le analisi riguardo i due mediani biancocelesti: “Rovella aveva bisogno di 50 partite in Serie A per evolvere, e ora è diventato fortissimo. Guandouzi ha un dinamismo contagioso che influisce anche su chi gli gioca intorno, non riesce mai a stare fermo.”

Ecco le prime dichiarazioni di Maurizio Sarri dopo aver accettato di tornare di nuovo ad allenare la Lazio
Nicolò Rovella, centrocampista della Lazio (credits: Rosito)

Le dichiarazioni dell’allenatore della Lazio

L’allenatore biancoceleste ha poi parlato del suo ritorno alla Lazio e del derby contro Gasperini: “Tornare alla Lazio per me è come fare ritorno a casa. Qui ritrovo una tifoseria che mi ha sempre dimostrato affetto e vicinanza. Non è stata una scelta strategica o conveniente, anche perché torno in una realtà dove sono arrivato solo secondo. Ma dal punto di vista emotivo è stata una decisione semplice, naturale, dettata dal cuore. Ho grande stima per Gasperini: ha saputo costruire un modello di gioco riconoscibile e innovativo, e personalmente apprezzo molto il suo modo di allenare. Sarà un derby particolare, tra due persone che si conoscono bene e che nutrono reciproca considerazione.”

Ha poi concluso parlando della vittoria dello scudetto del Napoli e della Juventus: “In passato il mio Napoli non aveva le risorse economiche per affrontare investimenti di un certo livello: certi giocatori, semplicemente, non erano alla nostra portata. Oggi, invece, il club si trova in una condizione completamente diversa: ha la forza finanziaria per puntare su qualsiasi tipo di calciatore. Questo è il risultato di un processo di crescita costruito attraverso le vittorie, un meccanismo virtuoso che non solo permette di vincere, ma anche di gettare le basi per un ciclo duraturo di successi. Allenare la Juventus invece, è stata un’esperienza particolarmente complessa, perché la squadra presentava un’impostazione tattica asimmetrica. A fare la differenza sono stati i giocatori più freschi fisicamente, come Bentancur, che ci hanno permesso di mantenere alta l’intensità. Abbiamo inseguito costantemente l’Inter, che era la nostra vera rivale per lo scudetto, mentre la Lazio – pur avendo fatto un grande campionato – ha pagato le conseguenze di un calendario serrato e di una rosa non sufficientemente profonda per reggere tre impegni settimanali.”