Juventus, Tudor: “Yildiz deve giocare più vicino alla porta. Adzic è un giocatore su cui puntiamo”

Igor Tudor, allenatore Juventus (imago)
Le dichiarazioni di Igor Tudor nell’intervista post partita rilasciata al termine di Juventus-Inter, terza giornata di Serie A
Il big match contro l’Inter rappresentava un test importante per la Juventus di Igor Tudor che si approcciava alla gara a punteggio pieno dopo le due vittorie nelle prime due partite.
Il derby d’Italia si è concluso dopo 90 minuti spettacolari sul risultato di 4-3 grazie alle reti di Kelly, i due gol di Calhanoglu, Yildiz, Marcus Thuram, Kephren Thuram, e Adzic. Un finale che conferma le ambizioni dei bianconeri in questo inizio di stagione.
La Juventus ora dovrà iniziare anche il suo percorso nella Champions League che inizierà affrontando il Borussia Dortmund.
Andiamo dunque ad ascoltare le parole di Igor Tudor nell’intervista post partita rilasciata al termine di Juventus-Inter.
Le parole di Igor Tudor
L’allenatore ha iniziato dicendo: “Siamo felici per la gara, l’Inter è una grande squadra, è soltanto la terza gara ne mancano altre 35. Adzic è un ragazzo su cui stiamo lavorando perché crediamo che sia un giocatore forte, ha accettato il fatto di dover cambiare le sue abitudini, ha un gran tiro, gamba, corsa e umiltà, questo gol deve servirgli per lavorare ancora di più.“
Ha poi continuato: “Noi non abbiamo fatto la gara che potevamo fare per pressing, ma abbiamo avuto tanta voglia, forse il pareggio sarebbe stato più giusto.“

L’intervista all’allenatore bianconero
Tudor ha poi detto: “Quando segnai contro l’Inter fu bello, ma oggi sicuramente è stata un’emozione differente, sono troppo felice per i ragazzi perché è stata una partita pazzesca.“
Ha concluso affermando: “In mezzo ci siamo messi a rombo per pressare più alti, ma non ci è riuscita bene, volevamo trovare spazi con Yildiz dietro gli attaccanti e mi piace vederlo giocare lì perché quelli forti come lui devono giocare vicino alla porta. Noi dobbiamo sfruttare la rosa al massimo e vincere anche non facendo sempre grandi gare“