Italia U21, Baldanzi: “Un’emozione ma la strada è ancora lunga”

Le parole di Tommaso Baldanzi, trequartista dell'Empoli, alla prima convocazione con l'Italia Under 21 del C.T. Nicolato

Baldanzi Empoli
21 Marzo 2023

Redazione - Autore

Il trequartista dell’Empoli, Tommaso Baldanzi, è stato convocato per la prima volta dal Commissario Tecnico dell’Italia Under 21, Paolo Nicolato. Gli azzurrini saranno impegnati venerdì 24 e lunedì 27 in due test amichevoli rispettivamente contro Serbia e Ucraina. Di seguito riportiamo le parole di Baldanzi rilasciate al sito ufficiale della Figc.

Italia Under 21, prima convocazione per Baldanzi: le sue parole

Commentando la prima chiamata in Nazionale U21, Baldanzi dichiarato: Indossare questi colori è ogni volta un’emozione sempre nuova. È un grande orgoglio rappresentare un popolo intero. Sono molto contento di essere qui e spero di dare un aiuto alla squadra. Ho tutte le maglie conservate, spero di aggiungere presto alla collezione quella dell’esordio.

Nicolato Italia U21

Un pizzico di rammarico se ripensa all’Europeo Under 19: “Un’esperienza eccezionale: peccato essere usciti in semifinale, ma dobbiamo tutti insieme credere di poter riuscire a provare ancora emozioni così”.

Ormai punto fermo della formazione di Paolo Zanetti, Baldanzi mantiene le ali basse evitando di esaltarsi nonostante i traguardi raggiunti precocemente: “Vivo questo momento con grande entusiasmo ma con umiltà e serenità. Devo lavorare ogni giorno per migliorare, cosa che credo di aver fatto in questi anni per arrivare a togliermi queste soddisfazioni. Ogni giorno ripeto a me stesso che la strada è ancora lunga.

paolo zanetti allenatore empoli

Baldanzi non perde mai occasione di ringraziare il club che l’ha lanciato: “C’è qualcosa di speciale lì. L’Empoli è una grande società, che mi ha accolto quando avevo otto anni e mi ha fatto crescere. Sarò sempre grato a ogni persona con cui sto condividendo questo percorso”.

Infine un pensiero alla Nazionale italiana di cui sogna di diventare protagonista in futuro: “Non ricordo il Mondiale del 2006 perché ero troppo piccolo. Tutti noi, però, abbiamo il sogno di riportare l’Italia dove merita. I momenti negativi ci sono, nel calcio e nella vita: l’importante è non smettere mai di lavorare, di crederci e di sognare. Per me essere calciatore è sempre stato un sogno che però non ho ancora realizzato: la strada è lunga”.

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