Italia, Spalletti: “Infortuni? Le assenze non cambiano niente”

Le parole del nuovo ct dell'Italia Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Macedonia

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8 Settembre 2023

Redazione - Autore

Dopo l’addio di Mancini il ct della nazionale italiana di calcio è diventato Luciano Spalletti. Dopo le delusioni degli ultimi due Mondiali l’ex allenatore del Napoli è pronto a iniziare un nuovo corso per la nazionale azzurra, a partire dal match contro la Macedonia in programma sabato 9 settembre. Alla vigilia della partita dell’Italia Spalletti è intervenuto in conferenza stampa.

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Italia, la conferenza stampa di Spalletti

Il ct azzurro ha iniziato parlando degli infortuni di Chiesa e Pellegrini: Le assenze non ci cambiano niente. Possiamo contare su 30 calciatori e sono tutti affidabili”.

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Spalletti scherzando ha poi aggiunto: È la prima volta che un Presidente mi prende tutti quelli che volevo. E mi ha detto che ne può prendere anche altri. Per cui, per fare questo mestiere, questa è la soluzione migliore che ci possa essere. E io divento subito tranquillo poi, ad avere a che fare coi calciatori che ho scelto io. Perché loro li ho scelti io, non me li ha indicati nessuno. E voglio la risposta da quelli che ho scelto io, la risposta corretta”.

“Domani sopra ogni altra cosa c’è un comportamento e un atteggiamento da tenere per tutta la partita – ha continuato -, che non ci faccia mai sentire vittime e che vada alla ricerca di quello che abbiamo parlato per tutta la settimana. Poi si spera sempre che il risultato ne sia una conseguenza, mentre a volte succede l’opposto. Però noi come ho detto prima abbiamo dei calciatori forti nella nostra Nazionale”.

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Sulla partita ha aggiunto: “Abbiamo tutto quello che ci vuole per fare un buon calcio. Bisogna essere un po’ organizzati e su questo abbiamo speso molte ore del nostro tempo a Coverciano. Dentro la corretta organizzazione c’è il fatto di lasciare spazio all’estro e alla fantasia del calciatore, perché queste non vanno mai ingabbiate. L’immaginazione del calciatore forte, che vede linee di passaggio che tutti gli altri non riescono a percepire e ad inquadrare, diventa fondamentale che possa andare a braccetto con quest’organizzazione“.

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