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Italia, Chiesa: “Mondiali? Non possiamo fallire”

Italia, Chiesa: "Mondiali? Non possiamo fallire"

Federico Chiesa, attaccante Liverpool (Imago)

In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Federico Chiesa si è raccontato tra Juventus, Liverpool e Nazionale

In estate era stato definito “inadatto” al gioco di Thiago Motta, allora allenatore della Juventus, ed è stato ceduto al Liverpool.

In Inghilterra sono state tante le difficoltà, con i problemi fisici che l’hanno sempre tormentato, ma ciò nonostante l’azzurro ha sempre avuto entusiasmo nel giocare con i migliori al mondo.

Di conseguenza le mancate convocazioni per gli impegni della Nazionale, con la quale si è reso protagonista assoluto nell’Europeo vinto nel 2021, Chiesa ora aspetta l’occasione buona per tornarci.

A 27 anni, Federico Chiesa, uno dei talenti migliori del calcio italiano, è pronto a ricominciare, a mettersi in gioco. Nell’ultima stagione ha collezionato con la maglia dei Reds solamente 12 presenze in tutte le competizioni, trovando una sola rete contro il Newcastle in EFL Cup.

L’intervista di Federico Chiesa

Il figlio d’arte ha iniziato parlando della sua attuale esperienza con il Liverpool: Salah è uno dei migliori al mondo, per me è da pallone d’oro o quantomeno è uno dei candidati a vincerlo. A sinistra ci sono già Gakpo e Luis Diaz, Slot ha provato a schierarmi anche da falso 9. L’idea per la prima volta è stata di Allegri, facendomi giocare da seconda punta. Ambientamento in Inghilterra? Non ho avuto problemi, avevo già studiato inglese a scuola, mi piace misurarmi con culture e idee diverse anche in ambito calcistico. Ad esempio in Premier il day off è istituzionalizzato, è il giorno della settimana destinato al recupero delle energie e allo stare in famiglia. In Italia non è così, qui l’attenzione nei confronti delle famiglie dei calciatori è molto elevata. C’è un lavoro costante per permettere al calciatore di star bene in campo e fuori”.

Successivamente ha parlato delle difficoltà incontrate: “All’inizio ho provato frustrazione per un cambiamento così radicale e soprattutto per essere molto indietro rispetto al gruppo, poi c’è stato l’infortunio. Fino alla partita col Psg il Liverpool era davanti a tutti, in semifinale di Carabao e tra le favorite in Champions. Slot con me è sempre stato rispettosissimo non ho mai messo in discussione le sue decisioni, ora c’è la voglia di giocare. Ho messo da parte ogni forma di individualismo”.

Italia, Chiesa: "Mondiali? Non possiamo fallire"
Federico Chiesa, attaccante Nazionale (Imago)

Le parole dell’ex Juventus

In seguito Federico Chiesa ha parlato della chiusura con la Juventus: “Tutti sapevamo che Szczesny e Rabiot fossero fuori dal progetto. Le esclusioni di Fagioli e Danilo invece mi hanno stupito. Danilo nello spogliatoio era il punto di riferimento, è juventino dentro, il suo taglio una scelta che non ho capito, né condiviso. Thiago Motta con me è stato chiaro da subito, mi ha detto che non gli servivo e dovevo cercarmi una squadra. Io gli ho detto che ero pronto a lottare e mettermi alla prova perché volevo restare e dimostrare di essere ancora utile alla causa bianconera. Purtroppo non c’è stato niente da fare, ma va bene così, è stata una sua scelta“. 

Infine ha concluso l’intervista parlando della Nazionale e del ricordo con la maglia viola: “Ora si è fatto male anche Kean. Spalletti può dare molto alla squadra, non possiamo fallire l’obiettivo per la terza volta di seguito, siamo l’Italia. Le attenzioni del mister mi hanno fatto piacere, la rivoglio quella maglia. Firenze è casa. I miei genitori ci abitano tuttora ed io torno spessissimo. Non mi vedono più nei posti che frequentavo quando giocavo a Firenze, ma ho un legame fortissimo con la città. Futuro? L’anno ormai è finito. Ma è un’esperienza che vorrei rifare. Prossimamente mi siederò al tavolo con il club, il mio agente Ramadani e la mia famiglia per individuare la soluzione migliore. Restare a Liverpool non mi dispiacerebbe affatto“.