Acerbi risponde a Spalletti: “Pretendo rispetto. Non resto dove non sono voluto”

Francesco Acerbi, difensore dell'Inter (imago)
Sui social è arrivata la risposta di Francesco Acerbi in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal commissario tecnico Luciano Spalletti
La Nazionale italiana si prepara a due appuntamenti cruciali per la qualificazione alla Coppa del Mondo 2026. Venerdì 6 giugno gli Azzurri scenderanno in campo a Oslo contro la Norvegia, mentre lunedì 9 giugno giocheranno a Reggio Emilia contro la Moldova.
Nelle ultime ore però, è arrivata una notizia che ha scosso l’ambiente: Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale, ha annunciato che Francesco Acerbi non sarà presente nella rosa per queste gare.
Il difensore dell’Inter avrebbe declinato la convocazione, informando personalmente il CT questa mattina.
Pochi minuti fa è arrivata la risposta di Acerbi via social, dove il giocatore ha voluto chiarire le ragioni che lo hanno portato a questa scelta.
Le dichiarazioni di Francesco Acerbi in risposta a Spalletti
Dopo l’annuncio di Luciano Spalletti riguardante l’assenza e il rifiuto di Francesco Acerbi alla convocazione per la Nazionale, il difensore ha risposto al commissario tecnico tramite i social: “Dopo una profonda riflessione, ho comunicato oggi al ct di non accettare la convocazione in Nazionale. Non è una scelta presa a cuor leggero, perché vestire la maglia azzurra è sempre stato un onore e un orgoglio per me. Tuttavia, ho ritenuto che, alla luce degli ultimi avvenimenti non esistono ad oggi le condizioni proseguire serenamente questo percorso.“
Ha continuato scrivendo: “Io non cerco alibi né favori, ma pretendo rispetto. E se questo rispetto viene a mancare da parte di chi dovrebbe guidare un gruppo, allora preferisco farmi da parte. Non sono uno che si aggrappa a una convocazione: ho sempre dato tutto, ma non resto dove non sono più voluto davvero ed è chiaro che non faccio parte del progetto del CT.“

Le parole di Francesco Acerbi
Il difensore italiano ha continuato il post sui social affermando: “Questa è la mia decisione, e come ho detto stamattina al ct, non è definitiva né dettata dalla rabbia, né tanto meno dalla “depressione” per una finale Champions persa, ma solo da un bisogno di fare un passo indietro.“
Ha concluso dicendo: “Auguro il meglio alla Nazionale e come ai miei compagni: continuerò a tifare per loro con lo stesso attaccamento che ho sempre dimostrato in campo.”