Inter, Chivu: “Thuram è recuperato. Lautaro? non è un caso”

Cristian Chivu, allenatore Inter (IMAGO)
Le parole dell’allenatore nerazzurro, Cristian Chivu, in vista del match contro il Kairat Almaty in Champions League
Dopo la vittoria in Serie A contro il Verona, è già tempo di scendere nuovamente in campo per l’Inter di Chivu, che affronterà il Kairat Almaty per la quarta giornata della Phase League.
I nerazzurri stanno disputando un ottimo percorso in Champions League, confermando la continuità degli ultimi anni. Lautaro e compagni sono attualmente a punteggio pieno, insieme a PSG, Bayern e Arsenal.
Curiosità statistica: l’Inter è l’unica squadra a non aver ancora subito gol nella massima competizione europea.
Di seguito, le parole in conferenza stampa di Cristian Chivu.
La conferenza di Chivu
L’allenatore dell’Inter ha iniziato così la conferenza stampa: “Punteggio pieno? Domani ci aspetta una gara non facile perché siamo in Champions League, dove vincere non è scontato, come in Serie A. Loro hanno superato ben 4 turni preliminari, non manchiamo di rispetto a nessuno”.
Successivamente l’allenatore dei nerazzurri ha affermato: “Cosa bisogna migliorare? Si può migliorare tutto, quando si cade ci si alza e si reagisce. Arriveranno momenti difficili ma ho un gruppo di cui sono contento. Esposito e Bonny insieme? Finalmente ho tutti gli attaccanti a disposizione, anche Thuram. Chi non inizia dal primo minuto non è meno determinante. Lautaro per me non è un caso, quando non segna lui segnano gli altri”.

Le dichiarazione dell’allenatore nerazzurro
In seguito Chivu ha dichiarato: “Acerbi e De Vrij? Sono tutti forti i nostri centrali, possono fare sia i braccetti che il centrale. Bisogna accettare le mie scelte perché sono fatte per il bene della squadra. Io mi prendo la responsabilità di quello che faccio. Josep Martinez? Per me è importante all’interno del gruppo, sta vivendo un momento non semplice, è una cosa più delicata di quello che si pensa”.
infine l’allenatore nerazzurro ha concluso così: “Sconfitte? Bisogna imparare a perdere, il gruppo pensa allo stemma sul petto e non al nome sulla schiena. La perfezione non esiste ma dobbiamo saper alzarci. I veri esempi sono coloro che si impegnano e vogliono arrivare. Come si gestisce Lautaro? Io gli ho detto di sorridere, le responsabilità a volte gli annebbiano i pensieri, io gli ho detto di sorridere”.