Inter, Chivu: “Sarà un’Inter imprevedibile, sono contento che Calhanoglu sia tornato. E sul modulo…”

Cristian Chivu, allenatore dell'Inter (Imago)
Le parole dell’allenatore dell’Inter Chivu, in conferenza stampa da appiano gentile dopo i primi allenamenti in vista della prossima stagione
La nuova stagione dell’Inter ripartirà dal segno di Cristian Chivu. Dopo aver preso in mano il Parma nella scorsa annata e condotto la squadra alla permanenza in Serie A, per l’allenatore rumeno è ora tempo del grande salto in una big.
Chivu ha già avuto modo di mettersi in mostra alla guida dell’Inter in occasione del Mondiale per Club, un’esperienza conclusasi però anzitempo con l’eliminazione agli ottavi di finale.
Nella giornata del 28 luglio, con la squadra tornata al lavoro ad Appiano Gentile, l’allenatore è intervenuto in conferenza stampa per condividere le sue prime impressioni in vista della nuova stagione.
Di seguito le dichiarazioni del nuovo allenatore dell’Inter.
La conferenza stampa di Chivu
L’allenatore dell’Inter ha esordito dicendo: “Abbiamo un gruppo solido e forte, ripartiamo con lo spirito giusto rimanere una squadra competitiva. I trofei e le finali disputate in questi anni dimostrano quello che è il gruppo. I miei principi? Aggressivi, verticali ma con equilibrio”.
Per poi continuare: “Abbiamo l’obbligo di mantenere l’Inter ai vertici. I momenti difficili bisogna saperli accettare e reagire, parte tutto da quello. Inter diversa? Vuole essere più ibrida e imprevedibile. Mondiale per Club? Mi è piaciuto che nonostante la stanchezza e l’amarezza la squadra ha sempre dato il massimo“.

Le parole dell’allenatore nerazzurro
Chivu ha poi aggiunto: “Pio Esposito? E’ il futuro del calcio italiano, per molti anni rappresenterà la Nazionale. L’allenatore trasmette le idee e dà un’identità, ma poi la differenza la fanno i giocatori, non ho mai visto un allenatore bravo senza giocatori forti. A centrocampo a volte giocheremo a 3 a volte a 2, in base a prestazioni ed avversari. Sono contento che Calhanoglu sia tornato sano e abbia lavorato molto in estate”.
Per poi continuare: “Modulo? Questa squadra è sempre stata 3-5-2, ma in tante partite si costruiva a 4. A volte diventa 3-2-5, 4-2-4, 4-4-2, bisogna saper interpretare la partita. Bisogna essere aggressivi, saper saltare anche l’uomo, accettare i duelli e vincerli. Sono cose importanti nel calcio, chi vince i duelli alla fine vince anche le partite. Conosco solo una via, lavorare e dare il massimo. Per arrivare al dunque bisogna pedalare tanto”.