Hellas Verona, Cioffi: “Simeone? Gli consiglio di fare una cosa”

Dopo l'amichevole interna della sua Hellas Verona, Gabriele Cioffi è intervenuto in conferenza stampa ed ha parlato anche di Simeone

cioffi verona
13 Luglio 2022

Redazione - Autore

L’Hellas Verona del neo allenatore Gabriele Cioffi ha pareggiato 1-1 nell’amichevole interna contro il Verona B. I gialloblù hanno fatto un’ottima stagione con Tudor in panchina ma alla fine le strade con l’allenatore ex Udinese si sono separate. Cioffi, analogamente, ha fatto una buona stagione sulla panchina dei friulani ma, anche lui, ha lasciato la panchina. Questa sera, al termine dell’amichevole della sua Hellas Verona, proprio Cioffi è intervenuto in conferenza stampa ed ha parlato della condizione, di Simeone e non solo.

Hellas Verona, le parole di Cioffi su Simeone e non solo

Sulla partita:C’è da lavorare: l’atteggiamento è eccezionale, la strada è quella giusta. Su chi non ha giocato? Sono tutti acciacchi: roba normale, non aveva senso rischiare. Nulla di legato al mercato. Coppola ha già debuttato e non lo considero più giovane. Abbiamo deciso di portare qui sia Terracciano che Sulemana dopo aver studiato i giovani della Primavera. C’è anche Bragantini, che ha caratteristiche differenti. Per noi erano i quattro profili da portare su in questo momento. Non dimentichiamo Hongla, che per noi è un giocatore importante: alza la competizione e porta diversità di caratteristiche rispetto a Tamèze e Ilic. C’è buona concorrenza, alla quale si aggiunge anche Sulemana”.

Thomas Henry Venezia

Su Henry e Doig: “Tutto ciò che si fa è condiviso con la società. Henry è noto a tutti, Doig è un giovane promettente, con un motore importante a livello fisico. Può essere un giocatore per il futuro: i tempi d’adattamento ci saranno, anche se cercheremo di accorciarli. Porterà della freschezza a una squadra che ha grande esperienza”.

Giovanni Simeone

Su Simeone: Cosa gli consiglio? Di seguire quello che gli dice l’istinto, sarebbe sicuramente la scelta giusta”.

Poi ha aggiunto: “La cosa principale che emerge oggi è l’atteggiamento: le gambe non andavano, si vedeva, e di conseguenza la fluidità delle azioni offensive era ridotta. Però fossero andati forte oggi sarebbe stato un problema“.

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