Cremonese, Nicola: “Vogliamo concentrarci sui giocatori italiani. Ecco cosa ne penso di Vardy…”

Davide Nicola, allenatore della Cremonese (imago)
Davide Nicola, allenatore della Cremonese, ha rilasciato un’intervista soffermandosi su diversi temi e su Jamie Vardy
La Cremonese neopromossa in Serie A ha iniziato il campionato nel migliore dei modi, confermandosi come una delle sorprese di questo avvio di stagione.
La squadra allenata da Davide Nicola è infatti a punteggio pieno dopo due giornate, in compagnia di big come Napoli, Juventus e Roma.
Dopo l’impresa di San Siro contro il Milan, battuto 2-1 all’esordio, i grigiorossi hanno confermato il momento positivo superando il Sassuolo 3-2 davanti al proprio pubblico.
Davide Nicola ha rilasciato alcune dichiarazioni in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, approfondendo diversi temi di rilievo.
Le dichiarazioni di Davide Nicola
Davide Nicola ha iniziato parlando della rosa a sua disposizione: “Nel nostro organico contiamo tra i 10 e i 12 giocatori nati tra il 2000 e il 2004, la maggior parte italiani. Siamo convinti che in Italia ci siano ragazzi con un potenziale straordinario e vogliamo concentrarci proprio su di loro. I talenti in casa nostra ci sono e non sono affatto pochi, è fondamentale però saper concedere loro fiducia e supporto. Lo stesso vale per i giocatori stranieri. A questi giovani si aggiungono tre calciatori nati nel 1999, e poi altri più esperti.“
In seguito, si è soffermato su Vardy e Vazquez: “La squadra è stata costruita in modo da arrivare agli ultimi due elementi, che rappresentano l’esperienza del gruppo: Vardy e Vazquez. Due giocatori che, quando gli si chiede di mantenere la posizione dietro la linea della palla, lo fanno senza esitazioni.“

Le parole dell’allenatore della Cremonese
L’allenatore della Cremonese ha poi commentato l’acquisto di Vardy: “Quando ci siamo resi conto che l’operazione era fattibile, abbiamo iniziato a illustrargli il progetto e le nostre intenzioni. È stato significativo percepire la sua risposta positiva e sentirci scelti anche da questo punto di vista. È un giocatore ancora molto motivato. Nel calcio di oggi conta soprattutto la capacità di incidere sul campo, indipendentemente dal tempo giocato. Chi riesce a fare la differenza viene sempre valorizzato.“
Ha concluso parlando della Serie A: “Si tratta di un torneo altamente selettivo, che si distingue dagli altri campionati europei. Ogni giocatore e allenatore che vi prende parte percepisce subito la complessità del calcio italiano. Un campionato che troppo spesso viene sottovalutato o criticato ingiustamente. È competitivo, richiede strategia e non è affatto semplice.“