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Conferenze stampe: le dichiarazioni degli allenatori in vista delle prima giornata del Mondiale per Club

Cresce l'attesa per la prima giornata del Mondiale per Club: ecco cosa hanno detto gli allenatori nelle loro dichiarazioni pre-partita

Luis Enrique (IMAGO)

Cresce l’attesa per la prima giornata del Mondiale per Club: ecco cosa hanno detto gli allenatori nelle loro dichiarazioni pre-partita

Il Mondiale per Club 2025 si svolgerà negli Stati Uniti e promette di essere un evento senza precedenti. Ben 32 le squadre partecipanti, pronte a darsi battaglia in un torneo che, per la prima volta, abbraccia un format simile a quello dei Mondiali per Nazionali.

Dal 15 giugno al 13 luglio, saranno disputate 63 partite in 13 stadi sparsi per il Paese, culminando con la finalissima al prestigioso MetLife Stadium di East Rutherford, nel New Jersey.

L’Italia sarà rappresentata da due big: l’Inter guidata da Cristian Chivu e la Juventus allenata da Igor Tudor.

Due squadre che aggiungono prestigio a una competizione già ricca di talento, con le migliori formazioni dei cinque continenti pronte a contendersi il trofeo.

Le parole degli allenatori alla vigilia del match

KOMPANY: Siamo arrivati e finalmente si percepisce l’inizio del torneo: c’è grande entusiasmo e voglia di scendere in campo. Il fatto di conoscerci bene, grazie al lavoro svolto insieme nella scorsa stagione, rappresenta sicuramente un punto a nostro favore. Affronteremo ogni partita con la massima attenzione, a partire da quella contro l’Auckland City, un avversario molto ben organizzato, con intensità e dinamismo. Sappiamo che meritano rispetto e per questo ci prepareremo con la stessa serietà e cura che mettiamo in ogni gara. Abbiamo analizzato il loro comportamento nelle sfide di alto livello: sono compatti e giocano con grande energia. Ma la nostra priorità resta concentrarci su noi stessi e sul modo in cui vogliamo interpretare la partita. Il rispetto per l’avversario è fondamentale, ma l’obiettivo è restare fedeli al nostro approccio e farci trovare pronti.”

LUIS ENRIQUE: “Siamo soddisfatti e consapevoli di esserci preparati al meglio per questa competizione. Pensare di fare meglio nella prossima stagione? In termini di trofei sarà difficile, se non impossibile: finora abbiamo vinto tutti e quattro i tornei a cui abbiamo preso parte. Ora ci resta questo Mondiale per club, una manifestazione affascinante a cui teniamo molto. Abbiamo fiducia nei nostri mezzi e l’ambizione necessaria per provarci fino in fondo. Siamo pronti. Per quanto riguarda i riconoscimenti personali, non sono qualcosa che mi interessa particolarmente. Ma se devo esprimere un’opinione, credo fermamente che Dembélé meriti il Pallone d’Oro. Non ho alcun dubbio su questo.

MARESCA: “Mentalmente ci arriviamo benissimo. Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi anche se nel corso dell’anno sono cambiati, visto che abbiamo anticipato di un anno il ritorno in Champions. In più abbiamo vinto la Conference. Quando sei al Chelsea però devi provare a giocare ogni competizione per vincerla. Affrontiamo formazioni di paesi lontani, con cui non c’è una relazione come per le altre squadre di Premier o in Europa. Ci prepariamo cercando di guardare più partite possibili degli avversari, analizzandoli nel minimo dettaglio. Giocheremo in America, in stadi e ambienti diversi: è tutta una novità, non solo per noi.”

Cresce l'attesa per la prima giornata del Mondiale per Club: ecco cosa hanno detto gli allenatori nelle loro dichiarazioni pre-partita
Igor Tudor, allenatore della Juventus (imago)

Le dichiarazioni degli allenatori

CHIVU: Essere qui rappresenta per me un’enorme responsabilità, lo stesso senso del dovere che sentivo quando sono arrivato da calciatore. Sono passati quasi tredici anni, con solo una breve parentesi lontano, e questo legame non è mai venuto meno. Il coraggio è un valore condiviso: il presidente Marotta incarna profondamente lo spirito dell’Inter. I risultati parlano chiaro, l’Inter è oggi una delle squadre più competitive d’Europa. Il nostro compito è valorizzare quanto di buono è stato costruito, consapevoli che si può vincere o perdere, ma ciò che conta davvero è il lavoro quotidiano e la continuità. Una squadra come l’Inter ha il dovere di mantenere ambizione e determinazione. L’asticella si è alzata e dobbiamo continuare a tenerla alta, per il bene della squadra e della società. Partecipiamo a un torneo inedito con 32 squadre, tutte desiderose di ben figurare. Anche se tecnicamente fa ancora parte della scorsa stagione, per noi rappresenta una nuova sfida da affrontare con serietà. Abbiamo già cominciato ad analizzare i nostri prossimi avversari. Mancano tre giorni al debutto e ci stiamo preparando al meglio. In un torneo con le migliori 32 squadre del mondo, ogni avversario merita rispetto. Conosciamo bene il valore del calcio messicano e in generale apprezziamo gli sforzi fatti per innalzare il livello globale del gioco. È un segnale di quanto il calcio stia diventando sempre più internazionale, lo vediamo anche in Asia. Per Vasquez è un traguardo importante essere arrivato fin qui. Questa competizione è ricca di fascino: alcune squadre affrontano le partite con leggerezza, ma noi possiamo contare su un gruppo esperto, con diversi elementi abituati al contesto internazionale. Ci sentiamo pronti.

GUARDIOLA: “Abbiamo già affrontato la Juventus in questa stagione, perdendo a Torino, ma adesso ci sarà un contesto diverso, con un nuovo allenatore. Parliamo della squadra più seguita in Italia, sicuramente una delle più importanti del Paese, se non a livello europeo, almeno per impatto e tradizione. È sempre stimolante confrontarsi con un club del genere, non vedo l’ora di ritrovarla in campo. Per quanto riguarda la mia esperienza al City, dico la verità: in Spagna, dopo un periodo difficile come quello vissuto tra ottobre e dicembre, probabilmente sarei stato esonerato. Qui invece ho trovato un ambiente che ha avuto pazienza, che ha creduto in me, che mi ha supportato e dato tutto. Se non fossi stato alla guida del City, con quei risultati, con ogni probabilità oggi non sarei più in panchina.

XABI ALONSO: Per me è fondamentale creare una connessione autentica con i giocatori, capire di cosa hanno bisogno. So di essere il tecnico, ma sento l’importanza di restare vicino a ciascuno di loro. Inizia una nuova fase e dobbiamo subito chiarirci le idee: cosa vogliamo diventare, come intendiamo giocare, e far sì che ogni scelta ci rappresenti davvero. La partita contro l’Al Hilal sarà il primo banco di prova, ma prima ancora dobbiamo ritrovare la nostra identità. I primi approcci con il gruppo sono stati molto incoraggianti. Si comincia a creare quel contatto umano che è essenziale, e nel frattempo stanno arrivando anche altri elementi della rosa. È tutto molto veloce, il tempo per conoscerci e lavorare è limitato. Oggi sono arrivati Lunin, Vinicius e Arda Güler. Ora possiamo iniziare davvero a fare gruppo: ci aspettano tre sessioni di allenamento prima dell’esordio. Siamo venuti con grande entusiasmo e con l’ambizione di disputare un ottimo torneo, puntando a spingerci fino in fondo.”

TUDOR: È una cosa nuova, è una cosa bella. Sicuramente sarà entusiasmante perché è la prima e poi ci sono tutte quelle squadre forti là. Un torneo è sempre un torneo. È una cosa che da bambini adoravamo. Da bambini quando si facevano i tornei erano tutti entusiasti, tutti volevano partecipare per vedere chi era il più forte. Ora si tratta di tutti i club più forti al mondo tutti insieme. Una cosa particolarmente bella non solo da giocare ma anche da guardare. Sì che siamo emozionati. Ognuno si aspetta il massimo. La Juventus è un club che gioca sempre per vincere. Si va là per fare il meglio possibile combattendo gara dopo gara.  Sono sicuro che sarà organizzato con la massima qualità, che è importante. Da quel punto di vista è bello ma alla fine tutti vogliono vincere. Vanno là per vincere. Va bene tutto ma poi è bello andare là e farsi vedere confrontandosi con i migliori.”

SIMEONE: “Al Mondiale per club ci veniamo con grande entusiasmo, con molta voglia e con tanto impegno verso il torneo e verso la nostra squadra. Partendo da questo, gareggeremo in un girone dove ci sono il campione della Copa Libertadores, il campione della Champions League e un’altra squadra ben rappresentata con alle spalle un titolo importante: siamo quattro squadre forti. Sarà difficile, come tutti i gironi del Mondiale per Club ed è per questo che ci sono le migliori squadre del mondo. Vedremo come andrà. Affrontiamo il giusto campione della Champions League. Hanno costruito una squadra brillante, con tanti giovani straordinari e un allenatore che ha molta sicurezza e convinzione in quello che propone. L’ha sempre dimostrato ovunque abbia allenato. Noi abbiamo le nostre qualità, cercheremo come sempre – attraverso il nostro gioco – di impostare la partita che vogliamo e portarla sul terreno dove possiamo fargli male. Il Mondiale conferma che l’Atlético de Madrid è cresciuto enormemente. Competiamo in una Liga dove ci sono Barcellona e Real Madrid e per arrivare dove siamo oggi servono quattro anni di Champions a un certo livello. Questo ci ha permesso di essere qui. Non ho dubbi che la crescita dell’Atlético a livello mondiale sia molto importante e ci aiuta ad avere sempre nuove aspettative per il futuro”.